Che lo si voglia o no, in meno di una settimana la piccola lista “Massa Insorge” è balzata agli onori della cronaca locale e non. Dopo gli screzi con Giuseppe Conte del 5 maggio, è sorta infatti anche la questione riguardante l’aggressione che avrebbe subito il politico Carrarino Gianni Musetti nella serata del 7 maggio a Massa.
Musetti ha reso pubbliche alcune foto in cui mostra i segni dell’aggressione, e nonostante non abbia mai fatto il nome della lista, usando l’espressione “6-7 comunisti e le loro donne”, ha palesemente individuato come aggressori proprio i membri di Massa Insorge.
La lista, attraverso una nota ufficiale, ha provato a difendersi condannando aspramente le parole di Musetti, apostrofandolo come “Fascista tossico” e puntualizzando come sia stato lo stesso politico carrarino, che secondo il gruppo politico massese si trovava in uno stato “alterato”, a far partire lo scontro “invitando” a uscire fuori da un locale un candidato di Massa Insorge.
“Chi non aveva ben chiaro cosa fosse Massa insorge – si legge nella nota – in queste poche settimane ha potuto vedere che non abbiamo riguardi contro gli affamatori del popolo, che promuoviamo la mobilitazione, che non abbiamo se è ma nell'affermare gli interessi della collettività. Hanno potuto vedere che per noi la campagna elettorale è uno strumento e non un fine. Che cerchiamo sempre di unire tutte le forze sane e disponibili a schierarsi e a mobilitarsi. Non ci faremo certo intimidire dall'azione di un tossico fascista, Musetti, al tavolo con un notabile nero della città di Massa, Benedetti. A Benedetti mandammo già di traverso le sue ronde SSS nel 2009, ora gli andranno di traverso le elezioni amministrative”.