Non piace alla regione, non piace ad Arpat, non piace a molti cittadini e naturalmente non piace al comitato No Variante Aurelia, che con un comunicato segnala: "Si preferisce realizzare opere inutili dal forte costo ambientale ed economico (stimati oltre 22 milioni per solo 1° lotto)" e mette inoltre in evidenza come dalle cronache locali oltreché dal sito della regione stessa, appaiano a nudo le ragioni della bocciatura del progetto manifestate da Toscana e Arpat, peraltro coincidenti con quelle del comitato da tempo espresse.
Il progetto di Variante Aurelia che vedrebbe spostato il tracciato della strada Aurelia dal centro di Massa, è al momento al vaglio del Ministero della Transizione Ecologica, ma il comitato si auspica che le criticità del progetto dissuadano il Ministero dall' appoggiarlo.
"La regione Toscana-spiega in un comunicato il comitato- ha emesso un parere articolato nel quale si evidenziano molte criticità importanti: troppo asfalto e traffico vicino all'ospedale del Cuore, aree verdi di pregio deturpate, forti criticità in merito all'inquinamento acustico e dell'aria, elementi di imprecisione e opacità su rilevamenti, incompletezza documenti, grave impatto ambientale e paesaggistico (documento integrale della regione è consultabile sul sito del ministero)".
"Ad esempio-sottolinea il comitato- prevedere realizzazione della rotonda principale di fronte all'OPA Ospedale del Cuore, dimostra scarsa visione nella gestione e progettazione delle criticità/potenzialità di Massa, incapacità strutturale di ascolto del territorio, che determina decisioni senza ottica prospettica e valutazione delle conseguenze nel tempo".
Non solo: il comitato pensa al traffico pesante che andrebbe a impattare su un'area delicata quando potrebbe essere direzionato in autostrada in modo veloce:"Il traffico pesante del tracciato attuale-si legge nel comunicato- è composto per lo più da camion di trasporto marmi, che può essere dirottato sull'autostrada in poco tempo: basta vedere come è stato realizzato lo svincolo per Ceparana (a pochi km da S.Stefano, con rampe parallele e caselli ad alta automazione). Probabilmente si preferisce scegliere soluzioni più costose e impattanti sul territorio (alla faccia della "transizione ecologica" e del rispetto di bilancio): senza mettere al primo posto gli interessi dei cittadini, si preferisce realizzare opere inutili dal forte costo ambientale ed economico (stimati oltre 22 milioni per solo 1° lotto)".
Perché non c'è ancora stato nessun confronto pubblico? Si chiede il comitato che ricorda la questione fondamentale del bosco di Montepepe/Jare e di Canal Magro:" È da notare-scrive nel comunicato infatti- come sia la regione a sollevare nel suo parere, il problema dell'importanza ambientale del bosco di Montepepe/Jare, mentre le associazioni ambientaliste non hanno espresso alcuna osservazione ufficiale a difesa del microambiente del Canal Magro. Come allo stesso modo l'amministrazione comunale e i rappresentanti massesi ancora oggi tacciono: come se la pianificazione del territorio e la realizzazione di opere con grande impatto ambientale non li riguardasse. Purtroppo amministrazione e forze politiche non hanno ancora organizzato alcun confronto pubblico, come successo per altri progetti cittadini".
"Come comitato No Variante-fa sapere quindi il comitato riferendosi alla posizione assunta dalla Toscana e ai pareri depositati dai cittadini alla Valutazione di Impatto Ambientale- accogliamo quindi favorevolmente tali posizioni e ci preme sottolineare che questi pareri istituzionali, espressi da tecnici dei settori coinvolti e quindi degni di credito, sono coincidenti con molte delle obiezioni sollevate dal comitato No Variante fin dall'inizio. Sono gli argomenti espressi già da cittadini che vivono il territorio, sia nelle osservazioni depositate alla Valutazione di Impatto Ambientale, sia negli articoli di giornale pubblicati nei mesi scorsi. Le obiezioni del comitato No Variante però furono marchiate dal sindaco come espressione di una visione retrograda, anti-progresso. I pareri dei tecnici della regione, coincidenti con le nostre osservazioni-ripete il comitato- sono la dimostrazione che questo progetto realmente presenta importanti criticità: ma chi è animato dalla cieca volontà di realizzare l'opera ad ogni costo, anche contro le evidenze urbanistiche e ambientali, non ha avuto la volontà né di leggerle né di sollevarle al progettista".
"Speriamo vivamente-conclude il comitato- che questo progetto venga considerato dal Ministero dell'Ambiente con la giusta oggettività e competenza, scevra da ogni qualsivoglia pressione politica di partito e interessi particolari".