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Scritto da Redazione
Politica
13 Gennaio 2020

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Non ci stanno, le associazioni CAI, Grig, Italia Nostra e La Pietra Vivente, ad accettare le accuse di irregolarità nei documenti contenenti la Pronuncia di compatibilità ambientale sulle cave del parco delle Apuane che ha rivolto loro il presidente del Parco Alberto Putamorsi. Di questi giorni la replica: “In merito alle PCA irregolari, riportiamo quanto scrive l’Avvocatura Regionale nel 2017: In base alla normativa su richiamata si ritiene non possa configurarsi l’ipotesi di una PCA incompleta, né la possibilità per l’Ente Parco di rinviare l’acquisizione dei pareri e dei contributi ad un momento successivo al rilascio della PCA positiva.”. Il gruppo di associazioni ha ricordato anche che la cava Biagi, tra quelle autorizzate alla riapertura aveva scavato in passato senza autorizzazione e senza che il Parco facesse nulla per impedirglielo, in modo da favorire l’esistenza di una nuova cava nel territorio che avrebbe dovuto tutelare, senza rispettare il PIT.

“In merito alla modifica dei confini di cava Romana – hanno continuato le associazioni rivolgendosi direttamente a Putamorsi -  qualunque sia l’estensione, viene comunque sanata l’errata linea di confine tracciata dal professionista e approvata dagli Enti. La procedura non è legittima perché non approvata dal Consiglio Regionale. In merito al Bacino del Monte Cavallo, il PIT precisa: “Non sono ammesse ulteriori autorizzazioni all’escavazione sul versante visibile dalla costa”. La sentenza del Tar riferita a questa area puntualizza: Il divieto di prosecuzione dell’attività estrattiva sopra i 1200 metri anche per le cave sotterranee, ha il fine di tutelare un aspetto del paesaggio valorizzato dall’art. 142 del Decreto legislativo 42/2004 con riferimento all’integrità delle falde e alla stabilità dei versanti che potrebbero essere compromesse anche da scavi sotterranei.In merito alla galleria di Minucciano approvata dal Parco in area ZPS, sito Rete Natura 2000, e in violazione degli articoli 136 e 142 di una legge dello Stato, Decreto legislativo 42/2004, contravviene anche a quanto disposto dal MIBACT nel 2013 che vieta opere interrate in aree vincolate. Se pretendere il rispetto delle procedure, del Codice dell’Ambiente e del Paesaggio è “salire in cattedra”, allora, Presidente Putamorsi, siamo in cattedra.”

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