Da stamani il Monoblocco di Carrara comincerà ad ospitare i pazienti covid in fase di remissione dalla malattia. La struttura, al centro di lunghissime e importanti polemiche nel corso dell’ultimo anno a fronte della ventilata possibilità di essere abbattuta a favore di una nuova costruzione di dimensioni ridotte, è stata invece potenziata, a causa dello scoppio della pandemia, per garantire un maggior numero di posti di terapia intensiva in aiuto al Delle Apuane, da quattro anni ospedale unico della provincia.
Ma, da dover essere usata solo in casi estremi di diffusione esponenziale del contagio, nell’arco degli ultimi giorni si è deciso di utilizzarla, nell’area a sé stante dell’ex Pronto Soccorso, per ospitare i contagiati che stanno superando la malattia, con conseguenti dubbi e polemiche relative alla possibilità di estendere il reparto covid anche a parte degli ambulatori ospitati nel Monoblocco, attivi e fondamentali per molte patologie diverse dal covid, col rischio di estendere i contagi a categorie più fragili di persone.
Sul punto si è espresso anche l’onorevole Cosimo Maria Ferri: “Ci sta a cuore capire cosa succederà al Monoblocco di Carrara, da mesi segnaliamo l’importanza di un rilancio e di un potenziamento della struttura perché riteniamo che possa essere un presidio importante per la salute dei Cittadini, integrando i servizi del Delle Apuane a livello ambulatoriale polispecialistico. Siamo d’accordo con la decisione dell’Azienda Sanitaria di destinare il reparto ricavato dall’ex Pronto Soccorso ai malati Covid 19 in via di dimissione, perché separato dalla struttura principale, ma vorremmo anche essere informati con chiarezza sui criteri di apertura e sul fatto che ci siano percorsi rigorosamente separati tra i pazienti positivi e quelli negativi (i quali ultimi si rivolgono al Monoblocco per altre patologie). Siamo contrari a portare infatti i pazienti affetti dal Virus ai piani all’interno del Monoblocco, siano questi o all’Oculistica o al quinto piano, dove si svolgono l’attività ambulatoriale e/o quella delle prestazioni professionali. Sottolineiamo che al Monoblocco si rivolge un’ utenza numerosa e articolata con diverse patologie, che la rendono particolarmente fragile: pazienti oncologici, diabetici, cardiopatici ecc. Chiediamo, inoltre, all’Asl di porre in essere tutte le misure necessarie per tutelare la salute del Personale e dei pazienti. Va evitata ogni possibilità di contagio, come purtroppo avvenuto recentemente in alcune strutture in difesa dell’incolumità di tutti. E’ importante che l’Azienda si confronti in modo costruttivo con tutti e soprattutto che ci sia una chiara informazione. Chiediamo all’Azienda di sollecitare un Tavolo istituzionale, che possa tenere aperto un confronto con tutti i soggetti competenti, coinvolgendo ovviamente anche le organizzazioni sindacali. “
Vi. Tes.