Dopo la tregua estiva, la curva epidemiologica anche in Lunigiana è in rapida crescita e rispecchia il triste trand emergenziale nazionale. Ma a questa seconda ondata le attenuanti dell’impreparazione non valgono ed anzi, Jacopo Ferri ritiene che il non esser pronti questa volta costituirebbe un’aggravante.
In pratica Ferri invoca interventi urgenti in una contingenza emergenziale in cui l’urgenza è potenzialmente salvifica: “Il Governo ci ha negato e ci nega il MES, cioè investimenti immeditati in sanità che sarebbero stati fondamentali per prepararci a questa seconda ondata di Covid-19 e che sarebbero tutt’ora provvidenziali per tamponare agli errori ed ai ritardi che si riscontrano di nuovo ed ogni giorno (con l’aggravante che questa volta il sistema sanitario avrebbe dovuto essere pronto…)” – ha dichiarato in un comunicato a sua firma.
Jacopo Ferri parte dalle misure governative per diventare poi stringente sulle criticità locali: “In un momento in cui ce ne sarebbe grande bisogno, l’Azienda Asl Toscana Nord Ovest rifiuta l’apertura di un punto tamponi Drive Through a Pontremoli per l’alta Lunigiana”. Di questa richiesta si era fatta tenace promotrice l’Amministrazione comunale di Pontremoli già diverse settimane fa ma senza buon esito: “Pare che il motivo sia l’assenza di personale (roba da matti!)” – così scrive senza mezzi termini Ferri stesso.
Ci sono esempi più virtuosi a cui Jacopo Ferri fa esplicito riferimento:”Da tempo in Emilia Romagna e Liguria le strutture private autorizzate possono effettuare a pagamento senza nessuna difficoltà tamponi molecolari e test rapidi. Ma in Toscana non è ancora possibile e la nostra Regione – prosegue Ferri - continua a distinguersi per inspiegabili scelte che rendono difficile e molto meno efficace ai cittadini accedere a queste procedure”.
Ferri in particolare ricorda che “In Emilia addirittura, per i giovani fino a 18 anni, più di 600 farmacie eseguono test rapidi gratuiti velocemente ed efficacemente! Per i nonni invece, ancora in Emilia, sono previsti test sierologici sempre gratuiti”.
Tutto quanto e tutto questo non avviene invece nella nostra Regione, dove la situazione descritta con sconcertante oggettività da Ferri è così fatta: “In Toscana, ammesso che si abbiano sintomi, ci si deve affidare alle pastoie lente e spesso inconcludenti delle prenotazioni aziendali – dice - Così, per un ogni sintomo assimilabile al Covid, volendo un minimo di solerzia o anche solo per stare un po’ tranquilli e monitorati per scelta - nell’interesse nostro, della comunità e dell’Azienda Asl, anche se a spese nostre, dobbiamo migrare a Santo Stefano Magra o a Borgotaro o a Parma”.
La nota di Ferri è un grido d’aiuto, che arriva tanto più forte poiché pronunciato da una terra che ha già pagato duramente il suo prezzo a questa impietosa ed incessante emergenza sanitaria:: “Quando si sveglieranno i nostri governanti regionali? Se il nuovo corso della Regione Toscana è questo, direi che, oltre ad essere arrabbiati (più o meno come prima), ora c’è anche da aver molta più paura”.