“Sulla commissione polemiche strumentali e fuori luogo che dimostrano, tra l'altro, una scarsa conoscenza dello statuto del Comune – spiega l'assessore alle Pari opportunità Roberta Crudeli -. Tutta l'amministrazione, e io in prima persona, siamo ben consapevoli di quanto il tema delle pari opportunità sia oggi più che mai attuale e come questo comprenda tematiche che vanno al di là della sola questione femminile. Nello specifico, per quanto riguarda la costituzione della commissione 'Progetto donna – Pari opportunità' è necessario fare due considerazioni: una di natura tecnica e l'altra più politica. Il primo aspetto riguarda, anzitutto, la formazione stessa di questo gruppo di lavoro, una commissione già prevista dallo statuto comunale e che quindi può essere formata e iniziare a lavorare immediatamente. Se, al contrario, volessimo cambiarne nome e ambito di lavoro dovremmo invece approntare una modifica allo statuto comunale con i conseguenti ritardi. Ciò non toglie, tuttavia, che una volta varata la commissione non si possa lavorare alla costituzione di una consulta che si occupi anche del tema dei diritti civili. Quanto infine alle motivazioni politiche per la formazione di una commissione come quella Progetto donna credo che queste siano più forti e più attuali che mai e che, nonostante i passi avanti fatti in questi anni, ci sia ancora tanta strada da fare per raggiungere una parità tra i sessi. La stessa Regione Toscana ha d'altro canto una commissione Pari opportunità”.
Aggiunge poi il sindaco Serena Arrighi: “A chi oggi bolla come vecchia la commissione 'Progetto donna' vorrei domandare se conosce i numeri di quante donne ancora oggi non lavorino, di quante debbano scegliere occupazioni part time per poter stare dietro alla famiglia o ancora di quante abbiano accesso alle materie steam? La realtà - sottolinea la prima cittadina - è che, anche se le donne hanno raggiunto tante conquiste in questi anni, molte altre sono ancora da fare. Pensiamo, per esempio, al mondo del lavoro che in futuro sarà basato sempre più sull'automazione, sia dal punto di vista fisico che del software, e non è pensabile che tutto questo mondo sia prerogativa solo di una metà della popolazione, c'è bisogno anche del contributo femminile e per riuscirci dobbiamo iniziare a lavorare a tutti i livelli, a partire dalla scuola. Io e la vicesindaca Crudeli condividiamo questo approccio e per questo lei ha il mio pieno supporto. Se poi certi aspetti a qualcuno possono sembrare problemi 'di fino' allora vorrei ricordare a queste persone i recenti attacchi arrivati alla legge 194 oppure come, nel 2023, faccia ancora notizia se un datore di lavoro assume una donna incinta”.