Il servizio è mantenuto principalmente per quei lavoratori che per arrivare sul luogo di lavoro usano i mezzi pubblici. Dato il decreto ministeriale che impone l’obbligo di restare a casa per tutti gli italiani, salvo chi ha ragioni improrogabili come, appunto, il doversi recare al lavoro, a regola, sui mezzi pubblici non dovrebbe viaggiare nessun altro e, conseguentemente, non dovrebbero neppure esserci corse al di fuori delle face orarie che corrispondono a entrate e uscite dai pochi luoghi di lavoro rimasti ancora aperti. Invece la realtà è diventata molto più drammatica.
L’ha raccontata Fabio Scarsini, segretario provinciale di Cub Trasporti Massa Carrara: “Nessuna delle disposizioni fatte dal governo riguardo al trasporto pubblico è stata attivata da Ctt Nord. Gli autisti e i controllori continuano a viaggiare senza guanti e mascherine. Sebbene ci sia una disposizione regionale che impone il rispetto di alcune fasce orarie, continuiamo a fare corse notturne fino alle 23 anche se, proprio in base al decreto sul restare a casa, in giro non può esserci nessuno, così come continuiamo a lavorare anche di domenica, quando tutti i luoghi di lavoro sono chiusi e in giro non dovrebbe andarci proprio nessuno. La cosa più grave, però, è che sui mezzi non c’è alcun controllo e questo, unito al fatto che al momento si viaggia gratis perché le obliteratrici non possono essere utilizzate, fa sì che gli autobus diventino il luogo preferito in cui si ritrovano balordi, persone che vivono oltre la legge e extracomunitari che dicono di non saper leggere le disposizioni del governo. Tutti senza dispositivi di protezione anti contagio e tutti senza rispettare le distanze di sicurezza gli uni dagli altri perché sui mezzi non sono ancora stati messi gli adesivi che dovrebbero indicare i posti in cui si deve sedere. Inoltre gli autobus non sono ancora stati sanificati come era stato imposto dal governo, ma vengono solo lavati come si fa ogni sera alla fine del servizio.”
Una situazione di pesante stress per gli autisti che spesso vengono aggrediti verbalmente da questa categoria di passeggeri quando chiedono di esibire l’autocertificazione che consente lo spostamento e che comunque si trovano ad interagire con persone che non hanno alcun rispetto della legge delle misure per evitare il contagio. “ Svolgiamo il nostro lavoro con una continua angoscia: temiamo di poter essere infettati da persone che se ne infischiano delle misure preventive e di portare poi il contagio nelle nostre case, ai nostri famigliari. Stupisce il fatto che in tutti gli uffici direzionali dell’azienda siano imposte severe regole di accesso contingentato in rispetto della normativa anticontagio mentre sui mezzi che svolgono il servizio sia tutto lasciato come era prima dell’epidemia ”.
Una situazione veramente al limite alla quale Cub sta tentando di porre fine con una richiesta specifica di intervento rivolta al presidente del consiglio Conte.
Cub: “La realtà quotidiana degli autobus del trasporto urbano”
Scritto da Redazione
Politica
21 Marzo 2020
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