Una scelta grave, secondo Fabrizio Volpi coordinatore comunale di Italia Viva, quella operata dalla mega partecipata del comune Nausicaa di utilizzare la cassa integrazione per i dipendenti sfruttando le risorse del decreto governativo collegato all’emergenza coronavirus.
“Chiudere l’attività di un’ azienda pubblica – ha detto Volpi - specialmente nel caso di aziende con i conti a posto, come è il caso di Nausicaa, è forse la via più semplice, ma rischia di sottrarre risorse al sistema pubblico e servizi alla collettività. Questo non è il momento giusto per adottare una logica di stile ragionieristico, occorre piuttosto che le istituzioni siano attive e concentrate e che si sforzino di organizzare e mantenere la rete dei servizi anche in momenti di emergenza.”. L’invito di Volpi per la dirigenza di Nausicaa è dunque quello di pensare ad aiutare la città. Volpi ha ricordato come il personale di Nausicaa abbia dimostrato in anni passati, specialmente nel momento dell’alluvione, di essere pronto a gestire l’emergenza con spirito di abnegazione e grande professionalità. “Per questo riteniamo – ha continuato Volpi - che oggi sia possibile e utile organizzare il servizio in modo da impiegare le risorse che possano garantire la piena occupazione e l’intera retribuzione ai dipendenti e alla cittadinanza la disponibilità di servizi strategici. Consapevoli del drammatico momento storico che la nostra città sta vivendo, invitiamo l’amministrazione De Pasquale a valutare la proposta di un piano di utilizzo del personale alternativo, che metta al primo posto i bisogni dei cittadini.”. Volpi ha elencato una serie di servizi che l’azienda potrebbe attivare impiegando il personale adeguatamente istruito e dotato degli appositi dpi che gli permettano di lavorare in sicurezza: “Servizio di consegna a domicilio dei farmaci. Servizio di consegna a domicilio di generi alimentari. Assistenza e counseling per anziani soli. Consegna mascherine protettive. Consegna pasti pronti previa apertura di punti cottura. Queste e molte altre sono le cose che si potrebbero fare. La logica del profitto non può essere prevalere in un momento come questo ed è assolutamente inaccettabile che venga applicata ad una azienda ad alta vocazione sociale quale è Nausicaa.”.