La situazione del sito di smaltimento di Cava Fornace, da sempre croce, e nessuna delizia, dei comuni di Montignoso, Massa, Pietrasanta e Forte dei Marmi, sembra non avere fine. È ormai assodato l’impraticabilità di una riqualificazione della discarica, né tantomeno la possibilità di portare nuovi rifiuti: un vero e proprio rebus, con in realtà un’unica semplice soluzione, ma che vede i comuni “interessati” restii ad aprire un tavolo delle trattative tra loro, i cittadini e la regione.
L’impasse non potrà ovviamente durare in eterno, ma il comitato dei cittadini per la chiusura di Cava Fornace vuole, chiaramente velocizzare le pratiche.
Troppo alto il rischio idrogeologico e sanitario per l’intero territorio: l’inchiesta pubblica s’ha da fare, e il comitato chiede che si segua l’esempio del comune di Pietrasanta, che attraverso l'assessore all'Ambiente Tatiana Gliori ha già fatto partire l’iter per un sopralluogo dei tecnici regionali.
“Apprendiamo, con soddisfazione, della richiesta inviata alla Regione Toscana e all’assessora Monni dal comune di Pietrasanta per richiedere un incontro, oltre che per consegnare tutta la documentazione sulla discarica di Cava Fornace ai tecnici regionali, anche per sollecitare l’attivazione dell’inchiesta pubblica. Quello dell’inchiesta pubblica è un percorso estremamente importante e a nostro avviso decisivo per decidere delle sorti della discarica, visto che nell’inchiesta pubblica del 2011, che si svolse solo ad autorizzazioni concesse, i risultati furono clamorosamente contrari alla riclassificazione di quel sito, riclassificazione che però purtroppo la politica aveva già permesso. Infatti, l’inchiesta pubblica ha chiaramente evidenziato come quel sito non può essere idoneo per ospitare una discarica, industria insalubre di primo grado, a causa del carsismo del suolo e del rischio idrogeologico elevato dell’area, nonché della vicinanza dei centri abitati della zona, a partire dalla frazione di Renella, a 500 metri dal sito”.
Un punto di partenza, certo, che però non può bastare affinché da Firenze possa arrivare il placet definitivo per la chiusura.
È necessario, secondo il comitato, uno sforzo congiunto da parte di tutte le amministrazioni coinvolte nel caso: senza di esso, e con la continua ritrosia di alcune giunte sulla questione, chi ci rimetterà saranno solamente i cittadini e l’intero habitat.
“A nostro avviso, l’iniziativa del Comune di Pietrasanta, che apprezziamo, dovrebbe essere replicata da tutti i comuni interessati, da Montignoso, che continua a disegnare un impegno per la chiusura senza però fare nulla per ottenerla, a Forte dei Marmi, da Seravezza a Massa. I sindaci di questi comuni dovrebbero realizzare il famoso “tavolo” che da anni chiediamo, affinché le azioni volte alla chiusura della discarica siano concertate risultando così maggiormente efficaci. Un tavolo che potrebbe essere anche aperto al Comitato dei Cittadini, alle Associazioni, perché sia un inizio di un percorso realmente partecipativo e soprattutto permetta la presenza di un contributo fattivo dei cittadini, che da sempre chiedono con determinazione la chiusura e la messa in sicurezza del sito, oltre che la bonifica di Cava Fornace.
Giovannetti, Lorenzetti, Murzi, Alessandrini e Persiani, vista l’entità del problema e considerando la probabile prossima attivazione del Paur dovrebbero immediatamente concretizzare questo incontro, perché dalle parole si passi ai fatti, perché se davvero vogliamo chiudere i cancelli devono, anzi dobbiamo realmente lavorare tutti insieme. Nessuno deve dimenticare la fragilità di questo territorio, nessuno dovrebbe dimenticare che noi siamo l’ambiente in cui viviamo”.