Roberta Crudeli, un nome molto conosciuto su tutto il territorio provinciale, impegnata politicamente dagli anni della giovinezza, dapprima con il PCI e oggi, una delle figure di spicco del Pd, al secondo mandato in consiglio comunale a Carrara, è candidata per le elezioni regionali del 20- 21 settembre, a sostegno di Giani Presidente.
La sua vita professionale è altrettanto ricca, essendo infermiera specializzata e caposala storica, come lei ama definirsi, del reparto di Oncologia di Carrara, Pontremoli e Fivizzano e inoltre, presidente della notissima associazione " Il volto della speranza", che si occupa dell'assistenza dei malati oncologici, una istituzione che vanta oltre 40 anni di attività e che lei ha segue come volontaria da circa 30 anni.
Come sta procedendo la campagna elettorale?
"Sto incontrando molte persone, ascoltando i loro bisogni ,raccogliendo i loro suggerimenti e avanzando proposte, tutto questo è molto importante ed è qualcosa che per me è assolutamente naturale, per il lavoro che svolgo, in cui la vicinanza, il contatto con il prossimo è fondamentale e da quando, molti anni fa, mi sono impegnata in politica, che per me significa esserci per le persone, sempre e costantemente".
Quali sono i punti focali della sua candidatura, i temi che lei sente più affini?
"La sanità pubblica è fondamentale ed quella cui va tutto il mio impegno voglio ricordare che rappresenta l'86% del bilancio della Regione. La pandemia ha messo alla prova la tenuta del sistema: il Noa, nel giro di due giorni, dopo il primo caso a Pontremoli, si è trasformato in ospedale Covid,con l'attivazione della terapia intensiva, reggendo molto bene, anche grazie alla rete che si è attuata fra i medici di base e le altre due strutture disponibili, Fivizzano e Pontremoli. L'esperienza della gestione della pandemia ha portato alla necessità di consolidare il rapporto fra ospedale e territorio e questa è uno dei punti che mi stanno particolarmente a cuore, con il rafforzamento della rete provinciale degli ospedali. La sanità pubblica ed accessibile a tutti è una grande conquista sociale, uno dei fiori all'occhiello della regione Toscana ed è importante che il centro sinistra continui ad esserci,per garantire e per migliorare questo settore fondamentale".
Nel suo programma elettorale, forte della sua esperienza professionale e come volontaria, pone in primo piano la donna e il concetto di sanità di genere, esattamente di cosa si tratta?
"Su questo fronte è mia ferma intenzione di potenziare nella provincia di Massa Carrara, tutta una serie di servizi a sostegno delle donne nelle varie fasi della vita: il ruolo dei consultori per esempio, è basilare. I presidi di Massa e di Carrara funzionano molto bene, ma la loro presenza deve essere più capillare sul territorio e devono essere strutture più moderne e al passo con i tempi, perché la società cambia e i servizi che offrono vanno migliorati. Un'idea è quella della ostetrica di comunità ,che possa seguire la neo mamma al suo rientro a casa, assistendola nel corso dell'allattamento, per esempio. Immagino le strutture consultoriali, altamente specializzate per andare incontro alle esigenze delle adolescenti, delle donne in menopausa. Molte cose vanno migliorate, nessuno vuol dire che tutto è perfetto, come i tempi di attesa per le prestazioni ambulatoriali, che devono essere ottimizzate, per esempio, allungando gli orari di apertura, che potrebbe essere utile specie per chi ha difficoltà ad assentarsi in orario di lavoro. Voglio ribadire, che se la Toscana ha un sistema all'avanguardia da anni con progetti che per primi sono stati realizzati, è per merito anche di chi l'ha guidata in tutto questo tempo: un esempio indicativo, l'assistenza alle donne in terapia oncologica, che in Toscana possono avere un rimborso di 300 euro per l'acquisto della parrucca , semplicemente presentando lo scontrino di acquisto ed è per tutte. E' solo un esempio, ma solo la sanità pubblica, alla quale andrà dato sempre più peso e dove vanno indirizzati gli investimenti futuri, garantisce anche giustizia sociale e pari opportunità all'accesso alle cure. Inoltre, voglio sottolineare il prezioso lavoro di tanti volontari che operano nel terzo settore, le associazioni che sul territorio spesso sono il primo contatto per chi ha dei problemi di salute o di assistenza per i disabili e gli anziani: il loro operato è fondamentale e i loro progetti vanno supportati dal pubblico, in stretta collaborazione, questo per il centro sinistra è un valore imprescindibile".
Il motto del programma del Pd è "La Toscana che sarà": come si immagina la regione nei prossimi anni?
"Vorrei una regione più smart, al passo con i tempi e non mi riferisco solo alla sanità, naturalmente. I punti fondamentali su cui concentrarsi, riguarderanno l'ambiente, dalle bonifiche alla cura del paesaggio, l'agricoltura come salvaguardia del territorio; un'attenzione alla rete wi-fi che deve essere estesa anche nelle zone più remote e poi un focus sul commercio e le infrastrutture. Per attuare tutto questo e per dare peso alla nostro territorio in ambito regionale, bisogna garantire la presenza: voglio fare mie le parole di Tina Anselmi, madre del servizio sanitario nazionale, quando decise di arruolarsi come staffetta fra i partigiani. Capii che per cambiare il mondo, bisognava esserci- Ecco, io ci sarò."