Praticamente i votanti per il sì al taglio dei parlamentari hanno più che doppiato i sostenitori del no: 68,97 per cento Sì, contro il 31,03 per cento per il no alle 17, 30 di oggi. Ancora una volta, gli appelli alla pancia degli italiani si sono rivelati i più efficaci, a dimostrazione che la lezione sulle conseguenze di simili scelte politiche non è ancora abbastanza chiara per gli italiani.
Contenti ovviamente i 5 stelle, gli inventori della politica “gastro-diretta”, che pur nell’inevitabile e inesorabile declino di consensi per il loro partito registrato ovunque, portano a casa una vittoria le cui conseguenze difficilmente toccheranno ai loro attuali parlamentari. Contenti, a quanto dichiarato da Zingaretti, anche i piddini, che pure non avevano affatto l’unanimità degli iscritti convinta della scelta del taglio dei parlamentari. “Torneremo a riavere un parlamento normale” è la significativa dichiarazione del leader grillino Di Maio che implicherebbe che il parlamento in cui lui governa da tre anni, sia anormale e quindi da sciogliere al più presto per mettere in atto la “storica” riforma di questo referendum di cui si ascrive giustamente il merito.
Sul fronte delle regionali per la Toscana sembra aprirsi sempre di più il distacco del Pd con Eugenio Giani sulla Lega e il centro destra con Susanna Ceccardi. 46 per cento per Giani, 42 per cento per Ceccardi alle 17,30. Un distacco che, per quanto lo spoglio sia ancora lungo, a Massa Carrara, per esempio, sono state scrutinate solo 40 sezioni su 261, farebbe pensare a una difficile rimonta per la candidata leghista.