"L'erosione c'è ed è purtroppo diventata esondazione – così Orietta Colacicco, presidente dei Paladini Apuoversiliesi, discutendo della situazione ambientale della zona di cui l'associazione si occupa. – "Basta andare a Marina di Massa, al Bagno Marchini, dove l'acqua è uscita in strada, o ai Ronchi, presso il Bagno Paradiso o Hermitage, dove la spiaggia è invasa da massi portati dal mare. Se un'altra mareggiata li portasse in strada, ne andrebbe dell'incolumità delle persone".
Come riporta la Colacicco, i balneari chiedono lo stato d'emergenza. "Se siamo già a questo punto con il porto così com'è, che cosa potrebbe succedere con un ampliamento? - si chiede -. Il porto c'è, nessuno pensa, meno che mai noi, di demolirlo"
Difatti, per i Paladini Apuoversiliesi, il rischio è uno spreco di denaro pubblico senza avere un vero progetto di sicura efficacia. "Alcuni sostengono che il porto, dopo l'ampliamento non sarebbe più impattante di ora. A noi piacciono i documenti, i progetti, le prove. Vorremmo vedere il modello, perché, trattandosi di un'autocertificazione, siamo pronti a chiedere a un esperto terzo di verificarne i presupposti. Così come vorremmo prendere visione del piano regolatore portuale".
Per questo, infatti, la presidente Colacicco conferma di voler presentare un'istanza di accesso agli atti, al fine di esaminare tutta la documentazione relativa al procedimento amministrativo per la sua approvazione. "Solo dopo che avremo considerato la documentazione tecnica e gli studi sull'erosione, ci faremo promotori di un incontro allargato con l'autorità portuale, Confindustria, Confartigianato, la regione, le categorie economiche, gli amministratori e i cittadini. Ci vuole un dibattito pubblico, – conclude – perché è in gioco il futuro di tutta un'area"