L'associazione Mazziniana di Carrara invita la cittadinanza alla celebrazione della Festa della Repubblica che si terrà il 2 giugno a partire dalle 10.30 con la deposizione della corona sotto la targa che ricorda il risultati del referendum “Repubblica-Monarchia” a Carrara. A seguire, alle 10.45, presso il Palco della Musica in Piazza Gramsci, dopo i saluti istituzionali, ci saranno gli interventi di Sara Coluccini (Direttivo AMI nazionale e Giovine Europa) e Pietro Finelli (Domus Mazziniana, Pisa) che verteranno sui valori della Costituzione e su temi dell'attualità. Gli allievi della scuola comunale di musica, diretti dal Maestro Marco Iardella, eseguiranno brani risorgimentali e resistenziali. Coordinerà la manifestazione Chiara Lavagnini, presidente AMI Carrara.
Il 2 giugno è una ricorrenza fondamentale perché è l’occasione annuale per riflettere sulla tenuta dei nostri valori democratici. Quest’anno riveste un’importanza ancora più grande perché, come mai era accaduto in passato, i cittadini italiani devono affrontare problematiche sociali e politiche estremamente delicate che rischiano di incrinare i pilastri della nostra democrazia. Pensiamo, infatti, alle tensioni internazionali: i governi di tutto il mondo sembrano incapaci di risolvere i conflitti in corso tramite il dialogo e la mediazione e credono che la corsa agli armamenti, manovrata dalla lobby dell’industria bellica, sia la soluzione migliore per arrivare, dopo una probabile catastrofica guerra nucleare, ad una ipotetica pace futura. Perché non siamo capaci di rifiutare categoricamente questa tragica eventualità nonostante la nostra Costituzione dichiari di ripudiare la guerra? Accettare come ineluttabile una guerra mondiale è un segnale di debolezza della nostra democrazia. La nostra Costituzione dichiara, nell’articolo uno, che “l’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”. Il lavoro è lo strumento che consente ad ogni cittadino di partecipare concretamente alla costruzione di una società solidale. Infatti l’articolo quattro dichiara che “La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.” Parole sacrosante. Ma se il lavoro non è tutelato, viene a mancare un altro pilastro della vita democratica. È significativo che, pochi giorni dopo le celebrazioni del 2 giugno, l’Italia venga chiamata, l’8 e il 9 giugno, ad esprimersi su cinque referendum che riguardano, appunto, le problematiche legate al lavoro e la concessione della cittadinanza italiana agli stranieri che abbiano vissuto almeno cinque anni nel nostro paese. La Festa della Repubblica del 2 giugno, in sostanza, deve ricordarci che i cittadini sono tenuti ad esercitare il diritto/dovere del voto. Negli ultimi anni si è assistito ad un drammatico calo nell’affluenza alle urne in occasione di consultazioni elettorali sia locali sia nazionali. È un segnale preoccupante. Il voto è sempre la sintesi di un dialogo che, anche se aspro, è indicativo della vitalità e della qualità di uno spirito partecipativo. La tenuta democratica di un paese, infatti, dipende dalla sua capacità di confrontarsi guardandosi negli occhi, non lanciando proclami e anatemi su whatsapp o facebook o twitter.
L’augurio dell’Associazione Mazziniana di Carrara è che le celebrazioni del 2 giugno siano l’occasione per ritrovare la via del confronto aperto, civile e costruttivo che nulla ha in comune con le risse dei dibattiti televisivi o degli scontri verbali su internet.