Giancarlo Fornei, in un comunicato, si esprime sui famosi ristori del decreto Draghi, che, a suo dire, non saranno risolutivi per l'economia delle categorie colpite dalla crisi conseguente al Covid: di sua iniziativa, dopo numerose segnalazioni pervenute da imprenditori che si lamentavano di non rientrare nel decreto, ha verificato le procedure di accesso, tramite alcune sigle sindacali e ha appurato l'esclusione di alcune categorie , creando una disparità di trattamento, poichè l'accesso al fondo spetta solo a chi , rispetto al 2019, ha perso almeno il 30% : "Una beffa, per molti imprenditori e partite iva.
Altro elemento di riflessione: perché non prendere in considerazione il fatturato reale dell'attività?
Conosco il mondo delle partite iva. Io stesso sono un libero professionista: non esiste un imprenditore che aspetti passivamente gli aiuti dello Stato,chi fa impresa si rimbocca le maniche e si da fare, cercando di migliorare la sua situazione.
Per lo Stato Italiano questa è una colpa, perché avrebbero dovuto "perdere" per Decreto, almeno il 30% del loro fatturato"
Fornei entra poi nel merito delle iniziative locali a supporto delle partite iva: "Il Comune di Carrara ha fatto un bando per dare dei contributi a fondo perduto a favore delle microimprese danneggiate dal Covid-19. Peccato che la soglia d'ingresso, in questo caso, sia addirittura del 50%, una soglia ancora più alta di quella dei ristori governativi.
Auspico di essere smentito da qualche voce autorevole della componente governativa di Carrara, ma temo che le domande arrivate siano molto poche:voci di corridoio in Consiglio Comunale parlano di sole sessantaquattro aziende che hanno fatto richiesta.
Poiché-conclude-sono un uomo dell'agire che non si limita ad analizzare le cose ma offre soluzioni, mi sento di dare un banale consiglio all'Assessorato del Comune di Carrara preposto a tale iniziativa: prenda i soldi che non saranno spesi con quel bando e li distribuisca alle piccole realtà imprenditoriali del Comune".