«Ci siamo posti subito il problema di trovare una soluzione per i senzatetto ma creare dei luoghi dove farli vivere durante questa epidemia senza poter garantire un’attenta vigilanza sanitaria, ad oggi non attuata, significherebbe solo accendere dei focolai, andare a individuare cioè dei luoghi in cui il Coronavirus potrebbe proliferare indisturbato con gravi pericoli in primis proprio per chi si voleva aiutare. Per questo motivo l’idea è stata scartata. I ragionamenti su possibili rimedi alternativi sono comunque al vaglio del Settore Sociale, che lo ricordo in questo momento è particolarmente sotto pressione»: si apre così la replica dell’Assessore Anna Galleni al consigliere Massimiliano Bernardi. Al centro dello scontro, il tema delle persone senza fissa dimora durante l’emergenza Coronavirus.
E se Bernardi afferma che l’amministrazione pentastellata ha da sempre considerato queste persone come inesistenti, l’assessore Galleni rispedisce l’accusa al mittente: «Sconcerta che chi è stato per più di dieci anni al governo della Città abbia la faccia tosta di affermare una cosa del genere. Ricordo all’ex assessore, titolare per anni anche della delega alle politiche sociali, che le 35 persone che vede registrate in anagrafe come senza fissa dimora spesso hanno case di appoggio e che se guarda meglio i dati, la maggior parte sono state iscritte mentre proprio lui era al governo della Città. Circa il riferito disinteresse per loro, gli ricordo che siamo stati noi per la prima volta ad allestire posti letto per i senzatetto durante l’emergenza freddo. Non ho memoria di un suo analogo provvedimento in tal senso. Gli rammento che siamo stati noi a creare ed da attuare un bando per dare un tetto a parte di queste persone, investendoci denaro, competenze, progettualità. La convenzione, firmata a ridosso della pandemia – prosegue Galleni - è in essere e queste persone avranno modo di insediarsi in abitazioni condivise non appena i referenti delle associazioni, che temono la creazione di focolai, daranno il via libera. Di nuovo, non ricordo nulla in tal senso non dico attuato ma anche solo immaginato da lui. Perché è con questi strumenti che si aiutano le persone, non a chiacchiere, sparate sui giornali o limitandosi a far in modo che prendano la residenza in Città. Perché tra le persone che potranno avere un tetto sulla testa grazie all’operato di questa amministrazione, è vero, ve ne sono alcune che vivono in roulotte in cui spesso non c'è acqua corrente o energia elettrica. E ben lo sa Bernardi in che condizioni vivono, perché è stato proprio lui ad agevolare parte di queste persone nel prendere la residenza in quelle roulotte per poi, ovviamente, disinteressarsi per anni completamente del loro destino».
Quanto alle misure messe in atto durante l’emergenza in corso l’assessore al Sociale precisa: «La soluzione, come riferito, non è semplice perché in questo momento garantire la sorveglianza sanitaria necessaria a evitare che i rifugi si trasformino in focolai è materialmente impossibile. Ma non ci siamo dimenticati di loro. Abbiamo comunque garantito il servizio docce e mensa della Caritas tramite la Protezione Civile perché nessuno rimanesse senza cibo. Abbiamo dato in dotazione le mascherine e pass ai volontari che si occupano di fornire cibo caldo ai bisognosi e stiamo supportando quotidianamente il volontariato sociale. Abbiamo messo in campo tutte le risorse che abbiamo a disposizione per dare risposte serie e che garantiscano la sicurezza di tutti. Quella di Bernardi, anche alla luce anche del suo inesistente operato sul tema, pare solo l’ennesima occasione guadagnare un po’ di visibilità, come al solito sulla pelle delle persone più fragili » così conclude l’assessore al Sociale Anna Lucia Galleni.