«Nessun disinteresse ma al contrario un percorso strutturato e paziente che negli ultimi mesi ha permesso anche al Settore Sociale di fare “quadrato” intorno a una persona fragile e aiutarla a riflettere su decisioni importanti che solo lui poteva prendere, come in effetti a metà ottobre ha preso. C’era solo un ultimo step da superare e giovedì è stato dato l’ok»: l'assessore al Sociale Anna Galleni risponde così al consigliere Massimiliano Bernardi in merito alla delicata vicenda del senza-tetto. Passa poi a rettificare seccamente altre dichiarazioni - a suo avviso - non veritiere del consigliere sia in ordine alla richiesta di TSO da parte dell’amministrazione, sia in ordine alla fonte di Bernardi, che avrebbe visto l’assessore Galleni quella sera al Pronto Soccorso “per controllare che l'agguato studiato per allontanare definitivamente l'uomo andasse a buon fine”.
«Mi pare che due cose siano chiare ed evidenti: il Consigliere non sa come funziona un TSO; posto che quella sera non mi trovavo affatto al Pronto Soccorso, evidentemente la sua “fonte” soffre di gravi allucinazioni o di importanti problemi alla vista» spiega Galleniche poi taglia corto «queste storie non dovrebbero essere buttate sotto le luci della ribalta, proprio a tutela delle persone che loro malgrado ne diventano protagoniste. Quando i vissuti sono fragili e complessi, il semplicismo e la superficialità del “dategli una casa” danneggiano in primis queste persone. E la cosa ancor più grave è che chi lo fa, agisce solo per discutibili interessi politici».
Galleni ricorda inoltre che «un consigliere ha tutti gli strumenti - accesso agli atti, richiesta di convocazione di una Commissione, interventi in Consiglio comunale - per effettuare verifiche sull'operato o le dichiarazioni di un assessore, senza necessità di esternare falsità».
«Le innumerevoli ennesime menzogne lette su questo caso travalicano ogni limite con un aggravante: la sovraesposizione del senza tetto ha danneggiato principalmente proprio quest’ultimo, facendolo vacillare nei suoi propositi, facendogli procrastinare decisioni importantissime e ritardando la messa in campo di una soluzione già da tempo individuata, in sinergia con altri Enti. L'uomo nutriva l’aspettativa, infondata ma ben corroborata da terzi, di ottenere una casa popolare o un posto in Housing First» afferma l’assessore Galleni.
L'assessore ricorda che «questi alloggi, quando sono nella disponibilità dell’Amministrazione, non si possono assegnare come se si stesse giocando a tombola, come immagino qualcuno crede o vuol far credere ai cittadini nonostante, questo “qualcuno” abbia trascorso 13 anni alla guida dell'assessorato alle Case Popolari. Permettere di mentire al solo scopo di screditare una controparte politica, specie usando le vite e le difficoltà degli ultimi, non è più eticamente accettabile» conclude l'assessore.
Galleni: "Da Bernardi ancora menzogne a danno di persone fragili"
Scritto da Redazione
Politica
09 Novembre 2020
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