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Scritto da Redazione
Politica
30 Ottobre 2024

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Il Coordinamento dei Comitati e delle Associazioni per la depurazione, le bonifiche e la ripubblicizzazione del servizio idrico critica la lettera aperta dell'assessore regionale Monia Monni e del sindaco di Massa Francesco Persiani relativa all'area Sir: "La lettera aperta scritta congiuntamente al ministero dell’Ambiente Gilberto Picchetto Fratin dall’assessore regionale all’ambiente Monia Monni e dal sindaco di Massa Francesco Persiani per “sollecitare” il finanziamento degli interventi di bonifica nell’area Sir ex colonia Torino a Massa si segnala per alcune gravi inesattezze. Entrambi gli amministratori, che si definiscono “impegnati attivamente nel completamento degli interventi di risanamento ambientale”, sostengono infatti che in questo tratto di litorale, “a seguito di eventi meteo marini eccezionali verificatasi durante l’ultimo inverno, è stato rinvenuto materiale contenente amianto”. In realtà, la presenza di questa sostanza cancerogena nella spiaggia dell’ex Torino, visibile anche ad occhio nudo, era già nota da molto prima dello scorso inverno. La stessa amministrazione comunale di Massa aveva già provveduto a rimuoverla, anche se non in modo definitivo. Esistono poi documenti da cui emerge che l’eventualità di imbattersi in ulteriori particelle di amianto era stata prevista con ragionevole anticipo. Basta leggere il progetto esecutivo ("Relazione paesaggistica"), redatto dalla stessa Sogesid SpA, società in house del ministero dell’ambiente e soggetto attuatore della bonifica. «Nel caso in cui siano presenti materiali contenenti amianto - scrive Sogesid (Società in house del Ministero dell’ambiente) - si procederà alla rimozione e smaltimento nel rispetto di quanto disciplinato dalla normativa vigente da parte di imprese rispondenti ai requisiti». Per motivare questa affermazione Sogesid ricordava che nel luglio 2008 l’area «è stata posta sotto sequestro su disposizione della Guardia di finanza, a seguito del rinvenimento di diverse tipologie di rifiuti, tra cui anche frammenti di lastre e di fibrocemento tipo “eternit” contenenti amianto (questi ultimi rinvenuti solo in superficie)». Le analisi di laboratorio, infatti, effettuate da Arpat, evidenziarono su tre spezzoni di lastra in fibrocemento, fibre di amianto di tipo crisotilo e crocidolite in matrice cementizia.  L’assessora Monni ed il sindaco Persiani, inoltre sostengono che la “scoperta” dell’amianto sulla spiaggia “ha reso necessario un aggiornamento del progetto originario, con un costo stimato di 10,5 milioni di euro, come indicato dalla società in house Sogesid SpA”. 

In realtà Sogesid ha affidato alla società Modimar Srl di Roma una nuova progettazione, che non prevede più la rimozione dell’amianto dall’area ex Torino, ma una messa in sicurezza d’emergenza, da realizzarsi tramite “cappatura” di questo materiale e la costruzione di una nuova scogliera parallela alla costa. La gara di appalto del nuovo progetto, dal costo complessivo di circa 700 mila euro, si è conclusa lo scorso 23 settembre.  Ma la cosa più assurda è che se ora si spendono i 700 mila euro per “cappare” l’amianto e fare la nuova scogliera, intervento già appaltato a settembre, poi dovranno spendere 10,5 milioni comprensivi dei soldi per rimuovere l’amianto, ed andare a riscavare dove si trova la “cappatura” e la scogliera.  Se così fosse, la questione si commenterebbe da sola.

La cifra indicata dalla Monni e da Persiani per l’intervento nell’area ex Torino (circa 5.460 metri quadrati), poi, appare veramente spropositata, se pensiamo che la bonifica unitaria della falda Sin/Sir apuana, progettata sempre da Sogesid, costerà 12 milioni, mentre per quella completa dell’area Sin ex Ferroleghe, con rimozione e smaltimento di fanghi contaminati da cromo esavalente ed altri metalli pesanti tossici, per complessivi 14.400 metri cubi di sedimento, è stata stimata una spesa di circa 8 milioni.     

Pertanto chiediamo all’assessora regionale all’Ambiente Monia Monni e al sindaco di Massa Francesco Persiani dove è pubblicato l’intero quadro economico del progetto della ex Colonia Torino con i costi dettagliati (pari a 10.500.000), affinché le cittadine e i cittadini di questo territorio capiscano come vengono spesi i propri soldi.

 

 

 

 

Coordinamento dei Comitati e delle Associazioni per la depurazione, le bonifiche e la ripubblicizzazione del servizio idrico

 -Associazione per i Diritti dei Cittadini ADiC Toscana aps 

-Movimento Consumatori Nazionale aps   

-Associazione Comitato Acqua alla gola Massa Presidente 

-Forum Toscano dei Movimenti per l’Acqua Odv

-Comitato Apuano salute ambiente della provincia di Massa Carrara 

-Associazione IBS-Inter-rete Beni comuni e Sostenibilità  -Magliette Bianche di Massa Carrara (LL.Sedi) 

 -Associazione provinciale ISDE Medici per l’Ambiente di Massa Carrara

 -Circolo Arci Spazio Alberica Carrara

 -Comitato dei cittadini  per la chiusura della Discarica Cava Fornace Montignoso (MS)

-Comitato primo soccorso e urgenza Massa Carrara

 -Comitato Sanità Pubblica Versilia Massa Carrara

-Associazione Crisoperla APS

. -Comitato Sanità Pubblica Versilia Massa Carrara

 

 

 

 

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