Già all'indomani delle elezioni era del tutto evidente che Arrighi non aveva intenzione di intraprendere la lunga a faticosa strada che portava alla costruzione di una classe dirigente seria e in grado di garantire un futuro alla città. Le scorciatoie, i palesi conflitti d'interesse, la totale assenza della politica nelle nomine di Arrighi ha dimostrato da subito che quello che il sindaco andava costruendo era un castello di carte che sarebbe crollato al primo colpo di vento
Oltre al quale sono arrivati i fulmini, le saette e tanta pioggia: Marella Marchi, la più stretta collaboratrice de sindaco, colei che le curava l'agenda in campagna elettorale e che era stata ricompensata con l'incarico di capo gabinetto, al di là delle motivazioni ufficiali, si è dimessa a causa del clima irrespirabile che c'è a Palazzo e della rottura del rapporto di fiducia con la sindaca.
Le dimissioni sono sempre un gesto nobile per il quale bisogna rendere merito alla Marchi. Rimangono le perplessità sulla sua nomina di un anno fa su cui, ricordiamo, pende un giudizio a carico della sindaca intentato presso la corte dei conti dall'ex consigliere Cosimo Ferri. E quella di Marchi è stata solo la punta dell'iceberg della lunga serie di nomine tecniche e politiche della sindaca basate su conflitti d'interessi, discutibili legami personali e professionali, velleità punitive nei confronti di consiglieri di maggioranza e dipendenti comunali.
Sappiamo già che il prossimo a cadere sarà il segretario comunale Corrado Grimaldi che, nella testa della sindaca, doveva essere il suo tagliatore di teste e invece si è dimostrato un uomo di carattere e rispettoso della legge.
Poi, dopo il congresso del Pd, arriverà la resa dei conti con i politici.
In tutto questo, la città è al lumicino e nessuno se ne preoccupa, interessati com'e sono a tutelare quei piccoli e grandi interessi di cui parleremo nei prossimi giorni
"Il castello di carte comincia a crollare. Oggi Marella Marchi, domani Grimaldi. E poi?"
Scritto da simone caffaz
Politica
03 Novembre 2023
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