Il Pd si inchina all'ampliamento del porto senza preoccuparsi delle ripercussioni ambientali. Invitiamo il gruppo consiliare del partito democratico a riflettere su alcune questioni»: è l'appello dei balneari del Consorzio in seguito alle dichiarazioni rilasciate dagli esponenti politici al convegno sulla Zona industriale di qualche giorno fa. «Ci sentiamo in dovere di porre alcune considerazioni sull'ampliamento del porto in seguito al convegno sulla Zona Industriale del gruppo consiliare del Pd di qualche giorno fa che per diversi motivi ci lascia basiti». Intervengono i balneari del Consorzio Balneari Massa che si sentono in dovere di replicare dopo le parole del presidente dell'autorità portuale Mario Sommariva e dopo quelle degli esponenti del Pd. In merito all'ampliamento del porto, infatti, il presidente Sommariva avrebbe parlato di "progresso", di "volano per l'economia", di "sviluppo e occupazione", dichiarando che: «Il supporto degli studi scientifici ci dà ampia rassicurazione che il porto non produrrà maggiore erosione» e che non sia pensabile che «in funzione del turismo balneare si possa pensare a far rimanere il porto come nel 1980». I vari interventi degli esponenti del Pd hanno fatto sostanzialmente eco alle parole di Sommariva spingendosi anche ad affermare che «non si può vivere di solo turismo».
«Siamo consapevoli dell'importanza economica del porto e della zona industriale – spiegano i balneari – e non abbiamo nessuna contestazione da fare su questi temi. Ci chiediamo però come sia possibile che proprio il Partito Democratico si fermi ad una contrapposizione scontata e superficiale fra porto e turismo balneare e non sia capace di un'analisi più profonda, affrontando il rapporto tra porto e tutela del territorio evitando gli errori già fatti in passato?Una forza politica di sinistra dovrebbe dimostrarsi attenta a tutelare un territorio che è già in forte sofferenza e a non creare inutili e sterili contrapposizioni. Siamo esterrefatti che nessuno abbia sottolineato le osservazioni portate dal comune di Massa in cui è citato lo studio scientifico della dottoressa Albani in cui si dimostra con testimonianze che, dopo la costruzione del porto nel 1922, dal 1925 al 1935 la linea di costa della Partaccia ha avuto un arretramento di 120 metri. Nessuno inoltre ha chiesto al presidente Sommariva il motivo per cui nello studio scientifico (che ci invita a leggere con meno pregiudizi) è più volte riportato che l'ampliamento avrà effetti solamente su 500 metri di costa a sud del porto e, allo stesso tempo, lo stesso studio dichiara che gli effetti erosivi si estendono fino a 1,7 chilometri. Com'è possibile che nessuno dei presenti abbia chiesto al dottor Sommariva per quale motivo i suoi tecnici oggi dichiarano che gli effetti erosivi prodotti dal porto si estendono fino 3,5 chilometri a sud mentre nel PRP si dà la colpa alle scogliere esistenti?Com'è possibile davanti a tutte queste incertezze non porre questi quesiti al rappresentante dell'autorità portuale?Da parte degli esponenti del partito democratico massese c'è stato un totale inchino all'ampliamento del porto, visto unicamente come volano per l'economia. Hanno trascurato completamente ogni possibile dubbio relativo ai costi da pagare in termini di tutela del territorio. Presentiamo queste nostre considerazioni nella speranza di essere da stimolo al gruppo consiliare del Pd per riflettere e approfondire un tema così importante per il territorio che porterà delle conseguenze rilevanti alle generazioni future».