Il 24 e il 27 agosto 1944, la frazione di Vinca, del comune di Fivizzano, fu teatro di una tremenda strage per mano nazi-fascista, nella quale trovarono la morte 174 persone tra uomini, donne e bambini. Durante la celebrazioni tenutesi domenica 24 agosto, alla quale hanno partecipato, oltre ad un folto pubblico, le autorità locali, accompagnate dalla presenza del presidente della regione Toscana Eugenio Giani, il sindaco di Fivizzano, Gianluigi Giannetti, ha pronunciato un discorso le cui parole hanno fatto tremare i muri della politica nazionale: “E’ noto ormai come i componenti del Governo non si presentino alle commemorazioni riguardanti le stragi nazifasciste accadute nel nostro Paese. Ecco, oggi io sono felice nel sapere che nessun fascista è presente qui a Vinca.” Questa frase, giunta fino alle sale del Parlamento Europeo, ha scatenato la dura reazione dell’eurodeputato leghista Roberto Vannacci, il quale, tramite i suoi canali social ha dichiarato: “La sinistra di oggi è quella in cui un sindaco che indossa la fascia tricolore e che rappresenta un'intera comunità si permette di apostrofare come fascisti gli esponenti del governo. Attendo scuse oppure sarebbe auspicabile una querela”. Anche il deputato toscano della Lega, Andrea Barabotti, ha voluto lasciare una dichiarazione attraverso un video diventato già virale: “Ci sono sindaci che rappresentano un pericolo per la nostra democrazia, uno di questi è il sindaco di Fivizzano Giannetti che ieri ha accusato il governo italiano, di essere un governo fascista… queste dichiarazioni minano alla base,il rapporto leale tra le istituzioni” il video si chiude poi con la richiesta di un intervento da parte del Presidente della Repubblica. Dall’altra parte non è mancato il supporto della neo candidata fivizzanese alle regionali per AVS, Francesca Nobili, la quale, sempre attraverso un comunicato su Facebook ha espresso la sua solidarietà alle parole di Giannetti: “Esprimo piena solidarietà al mio sindaco Gianluigi Giannetti che durante la commemorazione dell’eccidio di Vinca ha saputo chiamare le cose con il proprio nome e mi meraviglio che i rappresentanti del governo non partecipino mai a queste celebrazioni. Non possiamo rimanere in silenzio a guardare, non possiamo dimenticare ciò che è stato ma dobbiamo ricordare perché la memoria non deve essere dispersa ma al contrario deve rimanere viva per insegnarci che quello che è successo non si deve ripetere: bravo sindaco!”. Solidarietà e condivisione degli intenti anche ds parte del presidente della provincia di Massa Carrara, Gianni Lorenzetti che ha pubblicamente dichiarato: “Ricordare Vinca significa rinnovare con forza i valori dell’antifascismo, della libertà e della democrazia. Ma significa anche non dimenticare la verità storica: i nazisti, a Vinca come a Forno e in tante altre stragi, non arrivarono da soli. Con loro c’erano i fascisti, complici e corresponsabili di quelle stragi. E allora è chi oggi non si dichiara antifascista e non condanna quelle atrocità che deve vergognarsi e chiedere scusa”.
La polemica è sicuramente lungi dal considerarsi chiusa, con ogni probabilità seguiranno altri commenti e con le elezioni regionali alle porte, non c’è da escludere che questa vicenda possa essere usata per muovere voti da una parte o dall’altra.