Non si è esposto in maniera più incisiva nei confronti della Regione e non ha impedito che i lavori sul ponte di Avenza partano il 15 giugno: sono queste le considerazioni da cui è partito il presidente di Forza Italia Giovani Lucian Martisca per muovere la sua critica alla scelta dell’amministrazione carrarese di avviare comunque i lavori che chiuderanno il ponte.
“Dopo piu di 60 giorni di lockdown - ha detto Martisca - il ponte subirà un restauro completo che penalizzerà le attività commericali della frazione di Avenza e metterà a disagio una buona parte dei cittadini carraresi, i quali hanno già presentato al sindaco varie annotazioni di contrarietà e proposte alternative. Il sindaco doveva trovare un accordo con la Regione Toscana per far sì che il ponte venisse restaurato durante il lockdown ed ha perso una grande occasione, e poi si è solamente limitato a far presente alla Regione che i suoi concittadini non erano d’accordo con questa iniziativa. Non possiamo penalizzare ulteriormente le nostre attività locali proprio adesso, significherebbe spingerle alla chiusura definitiva. Bisognerebbe aiutarle e sostenerle in modo pratico ed efficiente, anche con aiuti economici veri e propri. Noi ci attiveremo in regione tramite i nostri rappresentanti perchè sollevino immediatamente la questione. A Carrara regna il caos e il sindaco non effettua mai un faccia a faccia con i suoi cittadini, e questi ultimi sono stanchi di non essere mai presi in considerazione e troppo spesso emarginati dalle decisioni. Bisogna trovare una soluzione rapida per far si che il ponte non sia un incubo per i residenti e per le attività residenti in Avenza storica, siamo stufi dei soliti imprevisti e problemi". Sulle stesse posizioni di Martisca si è espresso il coordinatore comunale di Forza Italia, Riccardo Bruschi che ha aggiunto: “ E’ una vergogna che un ponte, realizzato recentemente, debba essere nuovamente ricostruito perchè non a norma, creando gravi disagi ed uno spreco di altri 250 mila euro. Ormai siamo abituati alle cose mal fatte dai governi cittadini di sinistra, e dai sedicenti tecnici a capo dei lavori pubblici. Probabilmente è la stessa combriccola che seguì i lavori sull’ argine destro del Carrione, il cui crollo causò l'alluvione di tutta Marina.".