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Scritto da Redazione
Politica
21 Settembre 2024

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“La toppa delle spiegazioni fornite dal consigliere della lista Arrighi Hicham Koudsi, subito dopo la sua astensione nel consiglio comunale convocato per conferire la cittadinanza onoraria alla famiglia ebrea dei Pesaro perseguitati dai nazisti, sostenute peraltro della maggioranza è peggiore del buco della mancata adesione del consigliere al voto unanime del consiglio”. Lo dice il consigliere del Gruppo Civico Massimiliano Bernardi che aggiunge: “Affermare, come ha fatto Koudsi nelle sue "spiegazioni", che la "Shoah non ha insegnato nulla",  riferendosi in particolare a "israeliani ed ebrei" è di una gravità inaudita ed è un concetto diffuso negli ambienti dei nuovi antisemiti. Koudsi non soltanto fa  confusione tra governo e popolo israeliano, ma considera un tutt'uno gli ebrei e gli israeliani e ritiene che la Shoah avrebbe dovuto insegnare qualcosa agli uni e agli altri, come se non fossero le vittime, ma avessero una qualche responsabilità nello sterminio ordinato da Hitler. Argomentazioni inaccettabili e fino a oggi mai proferite nella nostra città.

Molto grave è poi la difesa d'ufficio della maggioranza, in particolare quella della lista civica del sindaco Arrighi e del suo capogruppo Guido Bianchini che, al contrario, dovrebbe pensare ad espellere Koudsi dal gruppo piuttosto che prenderne le difese. Affermare che quanto accaduto è "un errore compiuto da un uomo di pace" è doppiamente sbagliato. È sbagliato perchè quanto accaduto non è solo un "errore", ma è la manifestazione di un pensiero frutto di un'ideologia totalitaria e antisemita che colui che qualche volta si presenta come Imam e qualche altra presidente dei mussulmani di Carrara non può permettersi di avere, soprattutto quando ricopre una carica rappresentativa dei cittadini carraresi come quella di consigliere comunale. L' "errore" è stato semmai quello di metterlo in lista per motivi di opportunità elettorale come ha fatto il sindaco Serena Arrighi.

Ma non è accettabile neppure il fatto che Bianchini definisca Koudsi un uomo di pace semplicemente perché non lo è, come dimostrato dalle numerose occasioni in cui egli ha avuto comportamenti opposti. Come non ricordare quando, già una volta, si era astenuto su un provvedimento analogo, ovvero l'intitolazione a Geza Kerdesz del giardino di fronte allo stadio, salvo poi cambiare il proprio voto (già visibile sul tabellone luminoso) su pressante invito di un collega di gruppo. O quando, in occasione dell'ordine del giorno sulla guerra in Medio Oriente, votato all'unanimità dal consiglio comunale, egli si sia sottratto dalla discussione in fase istruttoria, non abbia partecipato al consiglio comunale sul tema, e non abbia mai espresso un giudizio sul documento approvato, nonostante gli sia stato esplicitamente richiesto. O, ancora quando, pubblica sui propri profili social numerosi video e articoli di mera propaganda e dal contenuto "forte", tutti rigorosamente in arabo. Altro che uomo di pace, qui ci troviamo di fronte al rischio di una radicalizzazione.

In questo contesto, il sindaco Serena Arrighi tace. Colei che, come dimostrato nell'ultimo consiglio comunale, usa la tematica del razzismo come una clava contro gli avversari politici anche quando non è successo assolutamente nulla, di fronte a un atto di tale gravità non dice nulla. Evidentemente è antirazzista a giorni alterni e quando le conviene. Anzi, è molto peggio: i suoi silenzi e le sue assenze quando c'è da ricordare la Shoah e difendere gli ebrei sono sempre più numerosi e insopportabili. Era assente al consiglio sulla cittadinanza onoraria ai Pesaro, era assente alla cerimonia di intitolazione a Geza Kerdesz, era assente al congresso dell'Associazione Italia-Israele benché invitata, non degnandosi neppure di inviare i propri saluti formali, tace oggi che dovrebbe essere la prima ad intervenire per ciò che sta accadendo a Koudsi in un gruppo che porta il suo nome. Insomma, la sensazione è che dietro all' antirazzismo di maniera e opportunistico usato dalla sindaca, ci sia qualcos'altro, di grave e inaccettabile”.

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