Stamani sul pontile di Marina di Massa un gruppo di lavoratori precari del settore turistico, insieme ad USB- unione sindacale di base, hanno aderito alla giornata di mobilitazione nazionale del movimento "mai più sfruttamento stagionale", in contemporanea con Rimini, Pesaro, Bologna e altre città. Il movimento vuole rivendicare i diritti di una "classe" di lavoratori, che con il ricatto del "lavori solo per 4 mesi", si vedono privati di ogni garanzia, dall'inesistenza del giorno libero, a turni di lavoro di 10 - 12 ore, con contratti al nero o in "grigio", cioè non assicurati o solo in parte, così che spesso sono esclusi anche dai sussidi come la naspi.
"Questa è una tipologia di lavoro che da solo porta al paese + del 16% del pil nazionale" affermano "pil che viene fatto sulla pelle di bagnini, camerieri, cuochi, lavapiatti e tuttofare, ma come si pretende che un bagnino dopo 2 mesi senza giorno di riposo e 10 ore di lavoro al giorno possa fare bene il suo lavoro e salvare vite? che il cameriere sorrida sempre o che in cucina si rispettino le norme di sicurezza?".
Il movimento, che unisce i lavoratori del turismo di tutta Italia, chiede il rispetto del contratto nazionale, anche se carente sotto molti punti di vista, e dei diritti lavoratoriali comuni tutti i settori: "questo è il minimo e dovrebbe essere scontato ma nella maggior parte dei casi non lo è. Ci viene detto che non abbiamo voglia di lavorare, non è la voglia di lavorare che manca ma quella di fare gli schiavi" concludono i manifestanti.
L'urlo dei lavoratori precari: "Mai più sfruttamento stagionale"
Scritto da Redazione
Politica
07 Agosto 2020
Visite: 19