"Il marmo è una delle nostre principali risorse e l'elemento che ci rende noti in tutto il mondo. La sua estrazione e lavorazione produce ricchezza, ma anche un certo impatto ambientale. E soprattutto, la comunità ritiene che il benessere prodotto vada a vantaggio di pochi. Ecco perché è necessario attuare un'opera di redistribuzione." Parte da questa premessa Serena Arrighi, candidata sindaca del centrosinistra, nell'affrontare il tema marmo. In particolare - prosegue - gli introiti della tassa marmi, al netto di quella parte la cui destinazione è già stabilita dalle normative, ritornino ai cittadini attraverso migliori servizi e a costi più accessibili. La ricaduta deve essere tangibile e verificabile.
La candidata mette poi a tacere le voci secondo le quali nella sua coalizione ci sarebbero forze politiche che auspicano una chiusura delle chiave. "Assolutamente falso. Ricordo che oggi la materia è fortemente normata. C'è la legge regionale 35, il Piano Regionale Cave, i Pa.Be e il Regolamento Comunale degli Agri marmiferi. Chiunque sarà eletto Sindaco dovrà muoversi all'interno di questo quadro normativo. Non è quindi credibile chi promette deregulation, come allo stesso tempo nessuno potrà chiudere le cave a suo piacimento".
Un quadro normativo, quello di cui parla Arrighi, che presenta punti ancora oggetto di discussione, come il famoso "articolo 21" del Regolamento degli Agri. "Vediamo intanto che succede il 18 maggio - afferma a tal riguardo Arrighi - Resta il fatto che la nuova amministrazione si troverà da subito il tema sul tavolo. Mi muoverò nella consapevolezza che se ci sono delle norme, queste debbano essere rispettate, ma anche nella convinzione che a prevalere debba essere la ragionevolezza. Concentrerò i miei sforzi nell'aprire subito un tavolo di confronto in cui le imprese, i lavoratori e i cittadini possano trovare soluzioni condivise, laddove ci siano questioni ancora irrisolte o situazioni di difficile applicazione pratica. Sono per il rispetto dei ruoli di ognuno, ma auspico la massima collaborazione da parte di tutti perché si possa avere un clima più disteso che possa portare alla chiusura della stagione dei ricorsi e dei contenziosi. La presenza, il sostegno e la disponibilità a lavorare insieme, che il Presidente Giani mi ha ribadito pubblicamente nell'iniziativa di venerdì scorso, al teatro Garibaldi, mi confortano sul fatto che, se necessario, la Regione sarà al mio fianco".
E riguardo alla possibilità di contingentamento del materiale escavato, tema particolarmente sentito in tempi di forte sensibilità rispetto alle questioni ambientali, Arrighi precisa: "Anche questo aspetto è normato. Dopo la proroga delle concessioni, che scadono ad ottobre del prossimo anno, saranno presentati e autorizzati i piani di coltivazione. Questi dovranno essere compatibili con quanto previsto dal Piani Attuativi dei Bacini Estrattivi dove, per ogni singola cava, sono previste le quantità escavabili considerate sostenibili. Il provvedimento, deliberato dall'amministrazione in carica, è piuttosto recente, quindi in quell'ambito ci dovremo muovere".
"Ciò detto - conclude Arrighi - in tempi di transizione ecologica, dovremo lavorare tutti, pubblico e privato, perché il diritto all'ambiente, che oggi è inserito anche nella nostra Costituzione, sia salvaguardato. Lo sviluppo tecnologico e l'innovazione dovranno aiutarci perché si abbia un migliore utilizzo del marmo escavato e una riduzione della quantità di scarto".









