Il candidato sindaco di Carrara per il centrodestra Simone Caffaz aveva già da giorni fatto notare assieme ad altre liste politiche e civiche, come la scelta dell’attuale giunta amministrativa di prevedere la data limite del 30 aprile per depositare i progetti di interesse generale ex art. 21 del regolamento comunale marmo, fosse troppo stretta e impossibile da rispettare se non mettendo a rischio i progetti stessi e pregiudicando quindi gli interessi della città.
Nel frattempo il TAR della Toscana, accogliendo l'Istanza di una società estrattiva di Carrara che aveva adito al tribunale contro alcune norme contenute nel Regolamento degli agri marmiferi, ha decretato la sospensiva del contestato termine del 30 aprile per, "una situazione di grave e persistente incertezza in ordine al quadro normativo di riferimento, ai relativi dubbi interpretativi e alla ristrettezza del termine imposto (il 30 aprile 2022, ndr); circostanze che (...) rendono inosservabile il termine stesso”.
Il 18 maggio il tribunale amministrativo si pronuncerà nuovamente in modo collegiale sulla sospensiva. Fino a quel giorno i termini per la presentazione dei progetti di interesse generale sono stati de facto dunque prorogati. “Quando glielo diceva chi in città si occupa del marmo (imprenditori, professionisti ma anche, attenzione, gli stessi funzionari Comunali...) - afferma Caffaz – “la giunta non ascoltava, ora che glielo dice un giudice pensate ci sentiranno?”
“L'attuale (ma ancora per poco) amministrazione comunale - continua il candidato sindaco – fa così: non ascolta, fa quindi le cose male e fa dunque coprire il Comune di costosi ricorsi, infine accusa le aziende di rivolgersi sempre ai tribunali. Se solo la giunta avesse fatto le cose per bene i ricorsi da parte delle imprese sarebbero molti meno.Ma loro hanno questo stile: fanno succedere i guai per poi lamentarsene”.