Il nuovo progetto relativo all’area ex Sensi Garden ha raggiunto l’approvazione definitiva, ma dopo l’ufficialità le critiche sono piovute da tutta la provincia e oltre. Molti sono coloro che vedono nelle nuove direttive un ulteriore impoverimento ambientale e sociale della zona: uno stravolgimento edilizio che tiene conto solamente degli interessi economici e non della comunità. Dello stesso avviso è anche il comitato “Nuovi Paesaggi Urbani”, che con un comunicato ufficiale, denuncia le conseguenze disastrose che una struttura di quel tipo potrebbe causare a tutto l’areale circostante.
“Con l'approvazione della variante relativa all'area ex Sensi garden – si legge nella nota – la città compie un pesante arretramento rispetto ai suoi assetti urbanistici. Vi sono ragioni tecniche, di urbanistica, che evidenziano come tale struttura aggravi fenomeni di congestione urbana rispetto ai flussi di mobilità sul viale Roma, così come la concentrazione di traffico certamente creerà un aggravamento degli standards ambientali, per la qualità dell'aria, fatti che di per sé avrebbero sconsigliato tale destinazione d'uso per quel comparto che, più utile per la collettività di quartiere, avrebbe potuto e dovuto essere destinata a infrastrutture di verde e di socialità necessarie in quel contesto come in tutto il contesto cittadino che ha visto arretrare il numero di spazi di socializzazione negli ultimi trenta anni. Ciò che comunque rende tale operazione inaccettabile, aldilà del mancato soddisfacimento di bisogni sociali diversi, è dato dal tipi di modello che si persegue rispetto ai modelli di consumo, orientato verso strutture commerciali concentrate che determinano un impoverimento sino alla dismissione, del tessuto commerciale di prossimità atto a costruire strutture di distribuzione e socializzazione nei rioni e nei quartieri oltre che un indispensabile presidio del territorio”.
Un progetto sbagliato, figlio di un modello di consumismo sviluppatosi negli Anni 70’ e dannoso persino per le attività locali che da sempre mantengono la loro filiera sul territorio. Per Nuovi Paesaggi Urbani non c’è niente da salvare di questo nuovo progetto, e chiede a gran voce all’amministrazione comunale un dietrofront che permetta una vera riqualificazione dell’area, puntando su spazi verdi e di socializzazione.
“Ciò che si persegue con tali scelte è il modello espansivo che ha caratterizzato le vita dagli Anni 70’, con l'aggravante non solo legata al fatto che il modello consumista, connesso all'eccessiva proliferazione dei supermercati comporta, è ormai in contrasto con la consapevolezza del fallimento, sotto diversi aspetti di tale modello rispetto alla qualità urbana, ma anche dal fatto che ciò comporterà un'estrazione di risorse economiche che trasmigreranno copiosamente dalla città verso altre realtà finanziarie e territoriali. Non si tratta dunque di un fatto solo edilizio o di creazione di qualche illusorio posto di addetti alle vendite, ma si tratta di una scelta miope ed in contrasto con gli interessi strategici di Massa, alla quale serve una ricostruzione equilibrata dei propri tessuti urbani e di un rapporto positivo con l'ambiente. L'uso del territorio come luogo di clientela e strumento di consenso ha sempre creato costi sociali ed economici, per la collettività, che anche in questo caso si renderanno quanto prima evidenti rispetto all'illusione di modernità che si vorrebbe propagandare. Certi di ciò, auspichiamo che il consiglio comunale recuperi, con spirito civico, le ragioni per un amministrazione lungimirante e libera dai condizionamenti di gruppi d'interesse in contrasto con il bene comune procedendo, in tal senso, a fermare tale scelta, da noi considerata estremamente dannosa”.