Nel comunicato che ha per oggetto la situazione del bando europeo denominato Housing First, il consigliere dell’opposizione Massimiliano Bernardi, ha affermato di attendere una “repentina risposta” dall’assessore al sociale Anna Galleni a cui erano indirizzate le sue considerazioni e richieste, ma, sicuramente, non si aspettava che la risposta arrivasse ancor prima della pubblicazione della domanda, come è avvenuto, grazie alla prodigiosa velocità raggiunta, ormai, dalla diffusione delle notizie sul web. Ecco quindi gli argomenti avanzati da Bernardi ai quali l’amministrazione ha già risposto.
Ancora al centro delle polemiche, secondo il consigliere Bernardi, il progetto Housing First, derivato da un bando europeo e finalizzato a dare una sistemazione decorosa ai senza tetto. Bernardi ha ricordato che il progetto avrebbe permesso all’associazione Casa Betania onlus di beneficiare di 175 mila euro, concessi dall’assessore al sociale Gallleni nel 2018, ma che sarebbe ancora ben lungi dall’essere reso operativo. Lo spunto per far partire la critica nei confronti della gestione del progetto da parte dell’assessore al sociale, Bernardi lo ha preso dalla storia di un uomo che da giorni dorme sotto le scale del comune di Carrara, il cui caso è stato sottoposto all’attenzione della giunta nel corso dell’ultimo consiglio comunale. “Se il progetto fosse partito – ha spiegato Bernardi - l’uomo che dorme sotto al comune avrebbe potuto essere ospitato in una delle case inserite nella convenzione appena sottoscritta da Casa Betania e site in via Carriona e in Piazza Costituzione a Bedizzano. Nonostante lo stipendio di 2.300 euro mensili, pagati dai cittadini per avere risposte soddisfacenti ai problemi sociali, l’assessore Galleni continua a dettare la linea politica solo attaccando fastidiosamente il sottoscritto.”. Secondo Bernardi, sull’assegnazione del bando del progetto Housing First la Galleni avrebbe avuto un ripensamento in base al quale avrebbe voluto rescindere la convenzione con Casa Betania per “inadempienze gravi”, ma poi, si sarebbe limitata a rimodulare il contratto ma, dopo un anno dall’assegnazione il progetto sarebbe ancora fermo al palo dopo gli avvisi andati deserti e le contestazioni per un immobile inadatto ed inagibile. Il caso ha voluto che in consiglio comunale le sia stato chiesto che cosa stava facendo il sociale per un uomo che dimorava da giorni sotto le scale del comune e perché nessuno dell’amministrazione era ancora intervenuto. “ Nel luglio 2019 - ha continuato Bernardi - la Galleni aveva affidato il servizio che doveva prevedere tre immobili come da bando, per la durata di tre anni all’associazione Casa di Betania Onlus , ma dal momento che Lazzoni e Vatteroni, responsabili dell’associazione, avevano proposto un immobile a Sorgnano “inagibile e malsano”, invece di rescindere la convenzione per inaffidabilità l’assessore al sociale ha deciso di ridurre gli immobili da destinare ai senza tetto da tre a due, con eliminazione dell'immobile ubicato in Via Sorgnano e di mantenere gli altri due. Tale decisione ha comportato una riduzione sia dell’importo previsto, sia del numero dei destinatari del progetto che da dodici sono diventati otto. “Sul caso del senzatetto che dorme sotto al comune – ha concluso Bernardi - l’assessore Galleni ha risposto con voce ovattata ed annoiata, nell'ormai consolidata modalità grillina di negare sempre e rispondere mai, dicendo di aver avviato “un percorso” e fatto alcune “interlocuzioni” e che la persona “ci stava pensando “ senza dire quali proposte erano state fatte. Speriamo quest’uomo rientri negli otto posti previsti, visto che forse è sfuggito all’assessore che all’anagrafe locale se ne contano 34. Detto ciò aspettiamo la repentina risposta da parte della Galleni , ma con ansia anche le riflessioni su Facebook dell'ottima opinionista PD ex imprenditrice ora a riposo , molto vicina a Casa Betania, che pero non si e ancora capito se come volontaria o a che altro titolo collabori con la Cooperativa e che ci inonda giornalmente di innumerevoli perle di saggezza.”.