Abbiamo voluto approfondire il tema della morosità nel nostro comune. Dopo avere scoperto le morosità diffuse per le pubblicità nei luoghi pubblici, abbiamo avuto notizia dagli uffici, su nostra richiesta più volte sollecitata, dell’esistenza di un morosità molto importante sui canoni di concessione e sui contributi all’escavazione dovuti dai concessionari di cava. Purtroppo si parla di cifre importanti, oltre un milione di euro, che chi estrae il marmo delle Apuane (vale la pena ricordare che gran parte delle cave nel nostro territorio sono in area contigua del Parco delle Alpi Apuane) non versa come dovrebbe nelle casse del Comune. Si tratta spesso di morosità risalente a 3 o 4 anni fa, coinvolge cave in diversi bacini, riguardano sia cave attive che cave al momento non operative. Di certo l’entità della morosità ci ha lasciato stupiti, oltre un milione di euro di denaro che dovrebbe essere nelle casse del comune e che per la maggior parte del suo importo ha una destinazione specifica e mirata: manutenzione delle strade attraversate dai camion del marmo, manutenzione e progettazione ambientale. Questo ulteriore tassello mette in luce quanto l’economia del marmo sul nostro territorio presenti dei lati oscuri. Da una parte l’evidente impatto ambientale che sta distruggendo i nostri versanti, sta mettendo a rischio le sorgenti d’acqua del nostro territorio, sta mettendo in pericolo, giorno dopo giorno, il fragile equilibrio dell’ecosistema Apuane. Dall’altra la questione distribuzione della ricchezza prodotta che i dati sulla morosità configurano non più come “cosa” di pochi: certamente i blocchi saranno stati venduti, le aziende di escavazione avranno incassato lauti guadagni, ma nel frattempo non hanno versato quanto dovuto alla collettività a cui è stato sottratto un bene comune per concedergliene lo sfruttamento Ancora una volta le caratteristiche dei modelli economici estrattivisti mostrano le loro caratteristiche: distruzione ambientale e concentrazione della ricchezza, nel caso specifico violando norme e regolamenti, sfruttamento della comunità che li ospita.Ci aspettiamo un’azione del comune di Massa più decisa, che non si limiti come ha fatto fino ad adesso a concedere rateizzazioni nel pagamento delle morosità come si fa, giustamente, con le persone indigenti. Diverse aziende che non hanno pagato il dovuto, hanno contemporaneamente richiesto di fare ulteriore escavazione e l’amministrazione glielo ha concesso. Chi vuole utilizzare un bene comune deve mostrare un comportamento corretto, giuridicamente ineccepibile, nei confronti dei cittadini massesi che si vedono impoverire di una parte del loro territorio dato in concessione per l'altrui arricchimento": chi non rispetta i cittadini non può avere concessioni. Che l’amministrazione si comporti di conseguenza.