«Il consigliere Bernardi cavalca un articolo dell’associazione ADA, che per anni ha gestito Mulino Forti gratuitamente, e torna sul tema affermando che l’immobile è in pieno degrado e con le porte spalancate. Gli rispondo per l’ennesima volta, la notizia non è vera». Si apre così la replica dell’assessore al Sociale Anna Galleni all’ennesima notizia falsa divulgata dal consigliere di opposizione.
«La fotografia che ritrae la porta spalancata che correda l’articolo di ADA è la stessa usata da Bernardi per la sua precedente bufala dedicata al Mulino Forti. Uno scatto artefatto e smentito dal sopralluogo effettuato da ERP - l’ente di cui il consigliere, come ampiamente noto, è dipendente – che ha trovato il locale in perfetto stato» afferma Galleni, precisando che «l’unico fatto bizzarro emerso nel corso della visita è che la porta spalancata, pubblicata in foto, era invece perfettamente chiusa e per giunta a chiave».
L’assessore ribatte anche all’accusa di “gestione dannosa e scellerata” del Mulino Forti: «La riconsegna ad ERP delle chiavi dell’immobile nasce da un fatto che chi è stato sdraiato sulle poltrone come assessore del Comune per ben 13 anni, come Bernardi, dovrebbe conoscere a menadito: mentre ADA gestiva gratuitamente i locali, ERP fatturava al Comune i relativi canoni, per un ammontare di circa mezzo milione di euro. Ecco, direi che questa è una gestione dannosa e scellerata dei beni della collettività, non quella di chiudere il rubinetto a un salasso che potenzialmente ricade sulle spalle dei cittadini». Ma Galleni non si ferma qui: «Nell’epistolario degno di Silvio Pellico intercorso negli anni del suo assessorato tra Enti e settori, c’è di tutto e di più: una volta non si vuole pagare ERP perché una parte dell’immobile non è più utilizzabile; un’altra volta si dice che invece va pagato tutto; un’altra vengono attribuite le somme per pagare ma i soldi non vengono impegnati nell’anno di competenza; in altre si sostiene nuovamente che nulla è dovuto. La questione – spiega l’assessore in carica - ormai di ordine tecnico-finanziario, spero vivamente venga risolta per le vie brevi».
Galleni conclude perentoria: «Mulino Forti è un luogo splendido che oggi sarebbe aperto e fruibile se chi era deputato a gestirlo per 13 anni non lo avesse fatto in modo così superficiale, facendo finire in contestazione cifre esorbitanti. Probabilmente il consigliere non sa che da mesi stiamo cercando di dipanare l’intricata matassa creata sotto la sua gestione, provando a riaprire quella struttura, anche in modo parziale, attraverso una proficua interlocuzione con ERP. O forse lo sa e per questo interviene come sponsor e diffondendo fandonie»