Dall’esposto fatto dal presidente del consiglio comunale di Massa, Stefano Benedetti, sulla protesta in consiglio comunale di alcuni consiglieri di minoranza e di esponenti dell’Anpi e dell’estrema sinistra, sono partite le indagini della Digos.
Ad annunciare l’avvio delle indagini è stato lo stesso Benedetti che si è detto soddisfatto degli sviluppi del suo esposto: “Qualche giorno fa, la Digos ha acquisito il filmato del consiglio comunale – ha detto Benedetti - per accertare l’esistenza di reati legati al comportamento di coloro che hanno protestato all’interno della sala consiliare. Dal video, oltre ad alcuni elementi appartenenti a gruppi di estrema sinistra, si vedono e si sentono consiglieri comunali di minoranza, offendere e minacciare gravemente anche di morte sia me, sia alcuni assessori e componenti della maggioranza. Ho appreso la notizia con grande soddisfazione e mi auguro che la giustizia faccia il suo corso, perché sia smorzato definitivamente il tentativo avvenuto più volte, da parte di frange dell’estrema sinistra e militanti dell’ ANPI locale, di destabilizzare e boicottare l’istituzione ed interrompere i lavori dell’ Assise più importante della nostra città.” Benedetti ha voluto ribadire che il consiglio comunale è lo strumento che rappresenta il cuore della democrazia ed è la massima espressione dei cittadini, dove, non solo, si assumono decisione più importanti e strategiche per la città, ed ha ricordato che quello massese è intitolato alla “Liberazione” di Massa, e per questo assume un’importanza particolare di riferimento valori come la pace, la solidarietà e la libertà che devono essere considerati punti fermi da tutte le future generazioni. Benedetti ha quindi esternato biasimo per coloro che, secondo il suo parere: “ con le loro maldestre e violente azioni, tentano di minare i valori della Democrazia, conquistata con il sacrificio ed il martirio di tanti Italiani.”.
“La Liberazione porta con sé il ricordo di una tragedia come la guerra civile - ha concluso Benedetti - che ha conosciuto momenti bui da ambo le parti, morti e devastazioni che devono rimanere solo un ricordo acceso nelle nostre menti. Profanare ed oltraggiare un consiglio comunale è un atto intollerabile, non giustificabile e contro la legge e come tale deve essere perseguito penalmente senza se e senza ma, affinché non possa rappresentare un pericoloso precedente per l’incolumità di chi amministra la città in nome e per conto di tutta la nostra comunità. La presidenza del consiglio comunale si mette a disposizione della Magistratura per qualsiasi chiarimento o testimonianza che possa essere ritenuta utile alle indagini in corso.”.