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Scritto da Redazione
Politica
06 Aprile 2021

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Il ponte del diavolo, come lo hanno chiamato alcuni cittadini di Avenza, deve essere collaudato. "Ponte di via Menconi chiuso per collaudo dalle 8 alle 14. Domani, mercoledì 7 aprile 2021, il ponte di via Menconi resterà chiuso al traffico veicolare e pedonale per consentire le operazioni di collaudo della infrastruttura" fanno sapere da Piazza Due Giugno. Nel frattempo però, notano con curiosità e disappunto alcuni cittadini, il ponte era stato aperto al traffico. Dei lavori di rifacimento e un progetto destinati a suscitare malumori nei cittadini sin dall'inizio e fino alla fine, collaudo incluso.

Ma il collaudo da parte dei tecnici non è l'unico che deve essere approntato. L'altro collaudo è quello a sirene spiegate che dovrà sperimentare l'ambulanza della Pubblica Assistenza di Avenza che ha sede in via Luni, proprio in una piccola strada parallela di via Menconi, dove sorge il ponte. In caso di emergenza con intervento richiesto su Carrara, infatti, l'ambulanza imboccava di solito via Argine sinistro e si infilava su via Menconi svoltando a sinistra: attraversava quindi il ponte per mettersi sull'altra corsia in direzione Avenza Centrale e percorreva quindi il ponte. Proprio questo angolo, posto alla giuntura tra via Argine sinistro e via Menconi, alla base del ponte, era stato oggetto di dibattito durante gli incontri dell'estate scorsa, quando gli avenzini scoprirono che il ponte sarebbe stato chiuso di lì a pochi giorni per i lavori di rifacimento, adirandosi con l'Amministrazione per la tempistica dell'avviso che per loro cadeva come un fulmine a ciel sereno e adirandosi anche perché, nel prendere visione del progetto per la prima volta, constatavano una serie di criticità che lo rendevano, a giudizio dei tanti, impraticabile. Tra queste criticità c'era appunto l'angolo di via Argine sinistro con il ponte Menconi. Dopo gli incontri tra Regione, Comune e cittadini, il Comitato del ponte nel frattempo creatosi, assieme alla Proloco, i cittadini riuscirono a ottenere alcune modifiche tra cui l'arrotondamento dello spigolo della curva di via Argine sinistro: cosa assolutamente necessaria, come ci spiega Massimiliano Beatrizzotti responsabile della Pubblica Assistenza di Avenza, altrimenti l'ambulanza non avrebbe più potuto svoltare sul ponte verso Avenza Centrale, guadagnando così preziosi minuti nella corsa a sirene spiegate.

"La pendenza ostruisce la visuale-ci fa notare Beatrizzotti quando gli chiediamo un parere-dobbiamo ancora provarla ma il ponte è un bel dorso d'asino. Non vedi l'ambulanza dov'è se non quando hai svalicato il ponte, ma nel frattempo potresti trovartela davanti. Le macchine che transitano verso Massa, prima di svalicare il ponte sentono le sirene ma non possono vedere dov'è l'ambulanza-continua a spiegare il responsabile della Pubblica Assistenza che l'estate scorsa, durante gli incontri dei cittadini, aveva messo in guardia che se il progetto fosse stato realizzato così come previsto, c'era il pericolo che la Pubblica Assistenza sarebbe stata costretta eventualmente a cambiare sede per via di quell'angolo troppo duro che non avrebbe permesso al mezzo di soccorso di svoltare-la curva è stata addolcita e a occhio e croce direi che l'ambulanza può curvare-ha quindi aggiunto Beatrizzotti- ma il problema è che non si vede cosa arriva di là dal ponte: prima il ponte era più basso, ora invece per vedere cosa arriva devi andare in cima. Del resto passare da lì ci mettiamo un minuto a raggiungere la parte nuova di Avenza, mentre passare da via Covetta, viale Pucciarelli e poi viale Europa è molto più lungo".

Non solo, Beatrizzotti evidenzia delle criticità anche nel caso in cui l'ambulanza debba svoltare a destra verso Avenza vecchia:"Quando bisogna svoltare a destra bisogna giocare sulla velocità perché non vedi chi sta arrivando e chi arriva ha il diritto di precedenza-ci dice per poi ringraziare-sono stati fondamentali per ottenere l'addolcimento della curva gli incontri ottenuti con la Regione e va riconosciuto il merito a Proloco, Parrocchia e Comitato del ponte che hanno spinto per questa importante modifica".

Renzo Cantarelli, uno dei membri del Comitato del ponte, aggiunge una nota importante:"A parte il pericolo del disabile in carrozzina che per attraversare davanti al bar ha la visuale ostruita dal muro, va anche detto che le vetture che arrivano da Avenza vecchia devono fare la curva e devono accelerare per affrontare la pendenza: anche loro si potrebbero trovare davanti, fatta la curva e in velocità, il mezzo di soccorso. Ci vorrebbero dei rallentatori prima della curva, ma anche dopo, per evitare che dopo il primo rallentatore la macchina recuperi la velocità per fare la pendenza. Io comunque-ha insistito Cantarelli-continuo a sostenere che questo ponte sia pericoloso".

Anche Claudio Poletti della Proloco non lesina commenti sulla praticabilità del ponte:"Quelle travi sul ponte sono invasive alla vista, bisogna prestare la massima attenzione. Dove le trovi altre travi portanti così? Ormai ci sono altre tecnologie!-si sfoga, per poi sottolineare-i cittadini hanno dimostrato cosa vuol dire Democrazia: con la forza della parola, della persuasione e della pazienza sono riusciti a fare due o tre modifiche che hanno reso più fruibile il ponte. Il progetto-ricorda Poletti- venne presentato all'Amministrazione comunale e agli altri enti preposti nel 2017 dopodiché c'erano 60 giorni di tempo per presentare osservazioni che nessuno presentò: tutti firmarono. Eppure il progetto era nato scellerato: il marciapiede lato monti in origine era chiuso e noi lo abbiamo chiesto aperto, l'altro marciapiede lato mare, abbiamo chiesto venisse allargato e reso meglio transitabile e poi quella curva da affrontare per le ambulanze era un problema. Certo-ha concluso-se non fossero stati così rigidi e ci avessero concesso di alzarlo 20 cm in meno, questa pendenza non ci sarebbe. Noi comunque ci siamo comportati da cittadini normali e civili e abbiamo dimostrato di avere ragione".

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