La principale novità, lanciata dall’amministrazione 5 stelle, sarà il limite di velocità a 30 chilometri orari imposto in alcune strade per privilegiare la mobilità lenta, cioè l’uso della bicicletta o degli spostamenti a piedi, ma questo provvedimento è stato definito dal consigliere di Forza Italia, Lorenzo Lapucci, “un’iniziativa irrilevante e completamente scollegata con la realtà del comune di Carrara, totalmente privo di infrastrutture idonee alla mobilità ciclistica.”. Lapucci ha colto l’occasione per evidenziare le criticità della proposta fatta dall’amministrazione carrarese e per rilanciare alcune iniziative sul tema già presentate più volte in consiglio comunale e ignorate dalla maggioranza grillina. “ Per incentivare gli spostamenti in bicicletta – ha spiegato Lapucci - non basterà individuare limiti di velocità più bassi in alcune strade comunali ma occorrerà predisporre una specifica programmazione della mobilità sostenibile, in particolar modo ciclabile, ottemperando alla precisa normativa esistente. Di fatto la Legge numero 2 del 2018 introduce il Piano Generale della Mobilità ciclistica nell’ambito del quale è individuata la Rete ciclabile nazionale “Bicitalia”, demandando alle Regioni di approvare il Piano Regionale della mobilità ciclistica ed ai comuni, i Piani Urbani della mobilità ciclistica detti “Biciplan”. Il Biciplan deve definire gli obiettivi, le strategie e le azioni necessarie a promuovere ed intensificare l’uso della bicicletta ed individuare la rete ciclabile e ciclopedonale nel territorio di competenza. Si tratta di un importante strumento di programmazione che tra le molteplici azioni individua la creazione o il potenziamento del “bike sharing”, biciclette a pedalata assistita che i cittadini possono noleggiare per spostarsi nell’ambito comunale.” Lapucci ha ricordato le molte mozioni ed interrogazioni da lui presentate in consiglio comunale per attivare urgentemente una mobilità sostenibile e sul progetto di “bike sharing”, servizio mai decollato in città. “È evidente come ci si trovi di fronte ad un corposo spreco di denaro pubblico: il bike sharing è costato ben 250 mila euro ma più che un servizio è diventato un disservizio per colpa del disinteresse totale dell’amministrazione che non ha vigilato sulla qualità dell’offerta e non ha preteso il rispetto delle disposizioni presenti nel contratto di concessione e nel capitolato speciale d’ appalto che indicavano precisamente i livelli di qualità di offerta a cui il concessionario avrebbe dovuto attenersi.” Lapucci ha ricordato che la ditta aggiudicataria avrebbe dovuto garantire 60 mezzi nelle stazioni di ricovero e invece ne ha forniti solo cinque o sei senza essere mai sanzionata dall’amministrazione comunale che non avrebbe neppure provveduto a promuovere adeguatamente il servizio.
Lapucci ha poi fatto un richiamo al progetto di “ bike to work” da lui portato in consiglio comunale e respinto dalla maggiornza. “Si tratta di un progetto già adottato in diverse città italiane che stabilisce incentivi economici ai lavoratori che si recano a lavoro con la bicicletta, prevedendo un contributo di 0,25 centesimi a chilometro percorso, con un limite massimo di 50 euro mensili. Dopo tre anni di amministrazione della città, la giunta Cinque Stelle ha dimostrato un totale disinteresse nel potenziamento della mobilità ciclabile. A seguito del bonus bici previsto dall’ultimo decreto governativo, l’annuncio del sindaco De Pasquale di introdurre strade con limite 30 chilometri orari, appare come un inutile tentativo di rimediare ad anni di colpevole immobilismo sul fronte della programmazione della mobilità sostenibile. “ Lapucci ha invitato l’amministrazione comunale ad attivarsi prontamente per la realizzazione del Biciplan e per dare risposte in merito alla situazione relativa al bike sharing.