La sala Maestri del marmo dell’impianto di Carrara Fiere era piena – in rispetto alla misure anticovid – e molte persone hanno dovuto anche restare fuori ed ascoltare gli interventi dagli altoparlanti posizionati apposta. Matteo Renzi è arrivato a Marina di Carrara per presentare i quattro candidati della provincia di Massa Carrara che concorreranno per Italia Viva alle regionali: Clara Cavellini, Alice Rossetti, Jacopo Cancogni e Claudio Novoa. Prima di entrare nella sala Renzi ha risposto ad alcune domande sulla scuola e sull’andamento dei contagi: “Noi siamo stati gli unici a marzo a dire che bisognava riaprire le scuole de le università. Ci vogliono i test sierologici non i banchi a rotelle. Bisogna far sì che gli studenti e i professori siano testati. Ci vogliono i termoscanner e tutte le strutture che possano servire per la riapertura delle scuole. In questo momento c’è che una generazione di studenti universitari che paga le tasse universitarie, paga gli affitti dei fuorisede e non va all’università. Ci sono i ragazzi che non vanno a scuola e a questi ragazzi facciamo pagare il debito pubblico. La riapertura delle scuole è fondamentale test per tutti, nessuna polemica politica poi i conti li facciamo dopo la prima settimana di scuola.”
“Non temo un nuovo lockdown. Bisogna tener presente che adesso si fanno circa centomila tamponi al giorno ed è un fatto positivo. Non ne sono mai stati fatti così tanti e di conseguenza aumenta il numero assoluto dei contagi ma non in misura percentuale. A marzo c’era un tampone positivo ogni tre. Oggi ce ne sono tre ogni cento. La media dei decessi è più bassa e così pure i ricoveri in terapia intensiva. La situazione è molto diversa da marzo. Bisogna convivere con il coronavirus fino a quando non arriverà il vaccino e quando ci sarà il vaccino, sicuro e testato, dovrà essere obbligatorio per tutti. Non ci possono mettere di nuovo in quarantena per tre mesi. La gestione si può fare con intelligenza e saggezza e finalmente dare un segnale per ripartire.”.
Ad accogliere il senatore Renzi c’era anche l’onorevole Cosimo Maria Ferri che ha spiegato la posizione di Italia Viva in merito al referendum sul taglio dei parlamentari: “Io ho votato la legge per il taglio dei parlamentari in seconda lettura perché in prima il Pd era contrario e poi c’è stato un cambio di orientamento. E’ giusto tagliare i costi perché oggi la politica deve dare l’esempio ma è vero anche che dobbiamo lavorare con una legge elettorale che garantisca la rappresentatività. In questo senso ci deve essere la garanzia della politica di non lasciare soli i territori perché oggi il vero problema sono i costi della politica e bisogna lavorare su questa strada e in questo senso può essere positivo aver dato un inizio ma poi bisogna preoccuparsi di garantire democrazia e rappresentatività con la legge elettorale e fare la riforma del bicametralismo perfetto. Oggi in Parlamento lavora alternativamente solo un ramo: o la Camera o il Senato e questa è una presa in giro. In questo è giusta la linea del sì ma se non ci sono queste garanzie bisogna essere onesti e non ipocriti e dire che allora si tratta solo di slogan. Il numero dei parlamentari è stato criticato non solo per i costi ma anche perché spesso si accedeva alle candidature senza un percorso o con designazioni che rivelavano che non c’era il rapporto tra territori ed eletti. Renzi ha lasciato libertà di voto. Io mi batto per continuare sul percorso dei tagli. Se però, specialmente il movimento 5 Stelle come è solito fare, continua la posizione degli slogan, molti dei quali io non condivido, penso che alla fine si vada poco lontano. I tagli economici comunque possono essere fatti tagliando gli stipendi o le indennità, visto che alla fine il risparmio che si otterrà con la riduzione del numero dei deputati non è poi molto significativa. E i tagli dovrebbero essere estese anche alle cariche regionali mentre sono d’accordo con Matteo Renzi nella convinzione che le figure dei sindaci siano quelle con più responsabilità, se pur con la minor retribuzione. I sindaci di fatto sono quelli più forti dal punto di vista della credibilità politica perché c’è l’impatto immediato con gli elettori. La mia posizione quindi è quella di continuare col sì, se c’è questo cambiamento, altrimenti anche per chi ha votato sì è difficile dire le stesse cose che dice il movimento 5 stelle: sarebbe una presa in giro.”.
In sala Renzi ha ascoltato le istanze di tre giovani simpatizzanti di Italia Viva che hanno parlato della sanità dell’imprenditoria e dei giovani ed ha ribadito: “Qui stiamo facendo politica: queste testimonianze parlano di politica vera, diretta.”e ha ricordato l’importanza di non negare o minimizzare la gravità del coronavirus, senza tuttavia vivere nel terrore e nella follia.
Foto Cristina Maioglio