È un vero e proprio fiume in piena il consigliere civico di Arcipelago Massa Andrea Barotti sulla questione sanità. In un lungo comunicato, Barotti critica le posizioni, considerate ottimisticamente “fuori luogo” del sindaco di Massa Francesco Persiani e del consigliere regionale del PD Giacomo Bugliani, colpevoli, secondo Barotti, di “esultare” per pochi posti letto e un nuovo ospedale di comunità che si porta dietro mille perplessità.
“La soddisfazione del Sindaco mi è parsa fuori luogo – sentenzia Barotti – poiché venti posti letto per le lunghe degenze sono una goccia in un mare; non alleggeriranno la pressione sugli ospedali e non compenseranno i tagli causati con l’accorpamento dei nosocomi. Per quanto mi riguarda, ho sostenuto la necessità di procedere, celermente, approfittando dei fondi previsti dal Pnrr, alla realizzazione delle strutture dedicate all’assistenza territoriale; troppi anni sono stati sprecati discutendo dove costruire la nuova casa della salute: ne potevamo restare privi dell’ospedalino di comunità ma è davvero eccessivo presentare come un successo venti posti letto affidati ai medici di famiglia”.
Per il consigliere civico sarebbe invece fondamentale ripensare al sistema organizzativo dell’intera sanità regionale, puntando, piuttosto che sulla troppo economicizzata legge della “prestazione”, su obiettivi e risultati di cure: un nuovo modo di vedere il reparto sanitario, in cui il cittadino, e non il denaro, torna protagonista.
“Mi chiedo, ad esempio – spiega il consigliere di Arcipelago Massa – se gli ospedali di comunità funzioneranno o se, invece, resteranno scatole vuote per mancanza di medici di base disposti a lasciare i propri studi; sul tema ho chiesto, con una lettera rivolta all’assessore Bezzini e al presidente Giani, quale sia la posizione della Toscana sulla proposta di riforma del direttore dell’istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri, che immagina, ad esempio, la ricollocazione giuridica e contrattuale (passaggio dal rapporto in convenzione a quello di dipendenza), dei medici di medicina generale, pediatri di libera scelta e delle diverse forme di aggregazione all’interno del sistema delle cure primarie, affinché il rapporto di lavoro venga strutturato per obiettivi e risultati di salute e non per prestazioni fornite. Spero che il governo regionale dica cosa pensa su quella ipotesi di riforma e se possa appoggiare la nascita di una disciplina universitaria e relativa scuola di specializzazione che formi alle cure primarie, alla medicina generale e alla medicina di comunità”.
Nella nota, Barotti non lesina critiche al vecchio-nuovo centrosinistra massese – “In sintesi, la situazione odierna, cantieri ancora da aprire, vecchio ospedale in cerca di un futuro, sono il risultato del nostro passato e presente politico. Oggi, il consigliere regionale Bugliani promette, mentre l’edificio chiude i battenti (riferendosi al vecchio nosocomio) – ma lascia spazio al dialogo, e soprattutto propone un’idea per trasformare il vecchio ospedale in un centro di virologia regionale.
“Credo che la funzione avuta, durante la pandemia, dal vecchio ospedale (ben 27 posti di terapia intensiva a servizio dell’intera Asl Toscana nordovest) debba essere mantenuta, trasformando il San Giacomo e Cristoforo in un centro di virologia (cura e ricerca) per la nostra regione, magari aprendo una collaborazione con l’Istituto nazionale per le malattie infettive Spallanzani”.