Sono abituati a non mollare la presa, i rappresentanti del Comitato Primo Soccorso e Urgenza Carrara: grazie alla loro attenzione e tenacia, i cittadini sono stati risvegliati dall’eterno torpore che li avvolge specie sulle questioni legate alla sanità locale, ed è stato possibile impedire la decisione praticamente ormai presa un anno fa, di abbattere il Monoblocco di Carrara.
Ma dopo questo successo, sancito da ben settemila firme di carraresi, la strada per ottenere il rispetto degli accordi presi al momento della decisione di accorpare gli ospedali di Massa e di Carrara, che è al primo posto nelle battaglie del Comitato Primo Soccorso, è diventata, paradossalmente ancora più insidiosa. Anche al netto della pesantissima rivoluzione causata dalla pandemia ancora in corso, infatti, la musica suonata dai principali responsabili di una situazione di sanità allo sbando per il comune di Carrara in particolare, ma anche per tutta la provincia, sembra non essere cambiata e il Comitato, che ha sempre tenuto il fiato sul collo ad Asl e amministrazione, è tornato a tuonare nell’ultimo consiglio comunale per mettere al corrente istituzioni e, soprattutto, cittadini sulle vere origini dei troppi disagi che si incontrano dovendo affrontare anche semplici percorsi sanitari.
Nello spazio riservato agli interventi del pubblico, Paolo Biagini, presidente del Comitato Primo Soccorso e Urgenza Carrara ha presentato un preciso stato dell’arte della situazione del Monoblocco e delle promesse lasciate cadere e sostituite da decisioni d’imperio prese da funzionari della Asl neppure presenti sul territorio e spesso completamente all’oscuro delle richieste e delle esigenze dell’utenza locale ed ha sollecitato, ancora una volta, un deciso intervento del sindaco in rappresentanza dei diritti alla sanità di tutti i suoi cittadini.
Dai lavori per attivare finalmente la risonanza magnetica presso il Monoblocco – promessa di anni ormai – di nuovo fermi dopo il lockdown, al vergognoso degrado dell’ingresso della struttura di Carrara, alle sempre più lunghe e insostenibili liste d’attesa per le visite ambulatoriali con un conseguente e massiccio ricorso alla sanità privata fino ai discutibili spot elettorali fatti dai vertici della regione in accordo con Asl e imperniati su nuove promesse di milioni di euro a pioggia per la struttura di Carrara con la più o meno sottaciuta postilla di tagliare di due o tre piani lo stesso edificio e di realizzare due nuove palazzine e restituire, forse, alla città un nuovo ospedale. Moltissime le bordate lanciate da Biagini nel suo appello. Su tutte quella relativa alla decisione presa dalla dirigente della Asl Toscana Nord Ovest letizia Casani di spostare definitivamente il reparto di Mdedicina Nucleare, non a Carrara, come sin dall’inizio era previsto, ma a Massa, all’esterno del Delle Apuane. “L’idea di portare medicina Nucleare nei giardini dietro al Delle Apuane – ha detto Biagini rivolgendosi al sindaco De Pasquale - compariva già nel verbale della conferenza zonale del 12 agosto 2019, che noi più volte le abbiamo ricordato, anche se lei, sindaco, era presente perché presiedeva la conferenza. Davanti a questa pioggia di milioni a scatola chiusa su un progetto di cui non si sa nulla, che ASL ha sul suo tavolo, lei sindaco, che cosa intende fare? Lei che è stato rimbrottato pesantemente da Rossi davanti ai giornalisti per le sue “lamentele”. Lei non si è sentito offeso e con lei offesa tutta la città? Che cosa intende fare nel concreto politicamente quando sente dire dalla dirigente Casani di vertice che il PAL è vecchio mentre lei si è impegnato a sostenerlo?”.
Infine il comitato Primo Soccorso e Urgenza ha portato all’attenzione del consiglio comunale la grave situazione del reparto radiologia del Monoblocco. “La radiologia è inattiva da luglio fino alla seconda metà di settembre. – ha spiegato Biagini - In conseguenza di ciò Asl ha proceduto con la fusione delle segreterie di Endocrinologia e di Radiologia in una sola. Lo ha deciso senza tanti complimenti una dirigente ammnistrativa da Livorno, che ha visto poche attività su Radiologa e per questo ha accorpato le segreterie per Carrara. “. Decisione inqualificabile per il comitato che ha tutta l’evidenza di scarsa consifìderazione per un territorio che sembra diventato privo di diritti e identità. “Vogliamo una risposta e qui la dovete dare o meglio qui dovete attivarvi per impedire che la nostra sanità sia smantellata in un periodo drammatico come questo. – ha continuato Biagini - La radiologia del Monoblocco in organico ha sempre avuto: tre infermieri, due tecnici fissi ed uno a rotazione, due medici radiologi con l’aggiunta al giovedì della dottoressa Marchetti per i colon virtuali. Adesso tutto è ridotto : nel periodo estivo sono presenti un medico, un infermiere, un tecnico e essendo il periodo in cui sono contemplate le ferie al personale la soluzione è stata la chiusura del reparto.”. Biagini ha ricordato i vari chiarimenti chiesti dal comitato e le risposte vaghe o nulle venute da Asl. “Qui non sta succedendo niente di buono – ha proseguito Biagini - Questo mostro di ASL creato dalla Riforma di Rossi ha le teste che decidono lontano da Carrara e dalla nostra provincia. Se una dirigente amministrativa a Livorno può decidere che il pacchetto ore di CUP non è sufficiente per mantenere operative due segreterie a Carrara, nonostante la confusione che si è creata ai primi di agosto tra gli utenti giustamente arrabbiati di cui hanno parlato tuti i giornali, se una direttrice responsabile di zona può limitare i servizi come Radiologia, passando sotto silenzio i disagi degli utenti, se una direttrice generale può arrogantemente parlare di un PAL 2016, sostenuto da tutte le Istituzioni, come fosse carta straccia, se un presidente di Regione in uscita può permettersi di venire a fare inopportuni tagli dei nastri, dettando legge ancora una volta su un territorio sofferente e spogliato dei suoi servizi essenziali, significa che qualcosa non va.” Il comitato ha quindi ancora una volta richiesto interventi rapidi sulle situazioni più critiche e, soprattutto, chiarimenti sulla direzione presa da chi gestisce la sanità locale. “Chiediamo che ci siano verifiche e soprattutto prese di posizione decise e autorevoli – ha concluso Biagini - mai dando per scontato quello che viene promesso, smentito dai fatti storici oltre che da tutte queste miserabili operazioni di taglio che quotidianamente stiamo subendo.Per questo chiediamo al sindaco di interfacciarsi con il consiglio comunale e con la città più volte lasciata da parte da dinamiche oscure. Se l’ospedale, il centro di degenza è a Massa, a Carrara devono venire tutti i servizi ambulatoriali. La lista dei servizi è ben nota. La democratica Carrara non è disposta ad accettare ancora metodi autoritari, falsità e il tradizionale gioco delle tre carte. Vedremo con la nuova amministrazione regionale la situazione nel dettaglio, precisa, chiara, inconfutabile, lontano dai bagliori della campagna elettorale, che si attacca a tutto, soprattutto alle aspettative di migliorare una sanità malata e non possiamo non evidenziare il paradosso della cura di questa sanità dimessa e impoverita proposta proprio da quelli che per un ventennio l’hanno resa tale.”. Biagini ha ricordato che per la prossima settimana il comitato organizzerà incontri con gli aspiranti al governo della regione Toscana, per capire che cosa abbiano intenzione di fare nel concreto.