Protesta apolitica in Piazza Aranci per la gestione delle assunzioni degli insegnati nelle scuole: aderisce anche i coordinamento scuola MS.
Sono circa 500 mila gli insegnati che continuano ad avere un rinnovo del contratto a tempo determinato o annuale, per cui risulta quasi impossibile costruire rapporti solidi con gli studenti e creare percorsi scolatici continuativi. Il problema dei precari è una priorità assoluta. Un regolamento europeo prevede l'impiego definitivo di un lavoratore nell'ambito statale dopo 36 mesi di precariato. Questo nel nostro paese per la scuola non avviene: l'Italia continua a non aderire a questo regolamento subendo così delle more, che però forse risultano più convenienti dell'assunzione indeterminata degli insegnanti.
Oggi parte dei precari della scuola di Massa-Carrara con il coordinamento scuola hanno chiesto: "L'assunzione diretta dei docenti abilitati. L'immissione in ruolo a tempo indeterminato dei precari e dei precari storici, di tutti quegli insegnanti che da anni lavorano nelle scuole e che hanno competenze acquisite sul campo a cui spetterebbe un ruolo. La revisione radicale dell'ordinanza delle graduatorie provinciali. Sono stati cambiati i requisiti di punteggio nella graduatoria, fino ieri venivano contati gli anni di insegnamento, i dottorati e le specializzazione. Nelle nuove graduatorie si da un punteggio altissimo a chi fa ricerca universitaria ma questo non è un requisito che garantisce di avere una competenza ferrata nel mondo scolastico. Incremento degli investimenti nella scuola sia per l'aumento dell'organico (Docenti e ATA) sia per l'edilizia scolastica."
Hanno detto di no invece: "Al concorso straordinario che doveva essere un aiuto ai precari per l'assegnazione di un ruolo che è diventato, in questa situazione, come un concorso ordinario. Alle graduatorie provinciali, in cui la tabella di titoli e servizi deve rimanere inalterata rispetto a quella del 2017 e alle classi pollaio".
Presente anche il presidente della provincia Gianni Lorenzetti, ad ascoltare le voci di protesta, il quale ha risposto, alla richiesta di intervento, in questo modo: "Mi sembra il minimo essere qui, vengo qui con molta umiltà per ascoltare e per provare a muovermi ma è tutto è molto complicato e difficile. Non dobbiamo puntare il dito solamente contro le amministrazioni attuali è necessario prendere in considerazione quello che è stato fatto anche durante il corso degli anni antecedenti. Comunque in generale c'è una lontananza siderale con i problemi del territorio, la gente vive in una bolla".
N.B. A fine manifestazione, è arrivata in redazione questa nota a firma dei precari: "Ci teniamo a precisare che prendiamo le distanze da un gruppo con bandiere rosse presente in piazza di sua spontanea volontà e senza nostro invito e che quindi non ha nulla a che fare con la nostra manifestazione, che confermiamo essere apartitica".