"Affermazioni non veritiere e tendenziose": così, il consigliere della Lista Ferri, Filppo Mirabella ha definito le risposte date dal sindaco di Carrara Serena Arrighi alla sua interrogazione sui mancati interventi dopo l'alluvione del 9 settembre durante l'ultimo consiglio comunale ed ha aggiunto: "Il sindaco si è presentata impreparata ed ha usato toni arroganti. La prima inesattezza è stata l’accusa nei miei confronti di aver puntato il dito contro la Protezione Civile. Nulla di più lontano dalla realtà. Nel mio intervento non c’era il minimo riferimento critico a questo organismo, di cui anzi ho sempre apprezzato la professionalità. Arrighi ha preso un grottesco abbaglio, senza poi ritenere opportuno scusarsi per la grave insinuazione. La seconda affermazione, ancora più preoccupante, ha riguardato il cosiddetto "fognone" di Avenza -l'intervento strutturale più importante per la messa in sicurezza idraulica, opera fondamentale per far defluire le acque lungo viale XX Settembre fino al mare. Con un gesto plateale Arrighi ha dichiarato che quell'opera non sarebbe nemmeno presente nel piano degli investimenti. Un esternazione imbarazzante e non rispondente alla realtà, perché quell’opera è scritta nero su bianco nel programma triennale 2025-2027: 500 mila euro nel 2025, 2,5 milioni nel 2026 e altri 2,5 milioni nel 2027. È bene ricordare che, con riferimento a un’amministrazione comunale, l’approvazione dello schema del programma triennale e del suo aggiornamento annuale, quale atto di proposta e di impulso, rientra nelle competenze della giunta municipale, ai sensi dell’articolo 48 del D.Lgs. 18 agosto 2000 n. 267. L’approvazione definitiva del programma e dell’elenco annuale delle opere da realizzare spetta però al consiglio comunale, ai sensi dell’articolo 42 dello stesso decreto legislativo. Non si tratta dunque di un dettaglio tecnico, ma di un vero e proprio atto di programmazione e di indirizzo politico, che deve nascere dal confronto tra maggioranza e opposizione per arrivare a individuare i bisogni della collettività e dare loro una risposta concreta. Eppure, di fronte a questa clamorosa distorsione della realtà, il Partito Democratico, che la sostiene, è rimasto in un silenzio assordante. Non una parola, nemmeno di fronte al numeroso pubblico presente in aula, che aveva portato la voce della protesta per i traditi interventi promessi e le case allagate. Gravissimo anche il comportamento dell’assessore al bilancio Mario Lattanzi: rimasto per tutta la discussione con lo sguardo fisso sul cellulare, senza sentire il dovere di intervenire per chiarire la verità, ossia che quell’opera nella programmazione dell’amministrazione Arrighi c’è eccome. Alla fine, dopo lo spettacolo imbarazzante, lo stesso sindaco ha corretto il tiro contraddicendo le sue precedenti affermazioni ammettendo che l’opera era prevista, ma aggiungendo che “nonostante fosse finanziata negli atti, i soldi non ci sono”. Un’ammissione che apre scenari inquietanti: se davvero mancano le risorse, occorre avere il coraggio e la trasparenza di modificare il piano triennale delle opere pubbliche, togliendo il fognone e assumendosi la responsabilità politica di questa scelta. Ma allora sia chiaro: quando Avenza e Marina torneranno sott’acqua, i cittadini sapranno a chi chiedere conto. Perché il vero scandalo non è solo l’impreparazione di un sindaco che arriva in consiglio senza conoscere i documenti approvati, ma l’arroganza di un’intera maggioranza che tace davanti ai bisogni più urgenti della città".