"Mi sono preso un giorno di riflessione prima di pronunciarmi in merito ai fatti di Marina di Carrara perché quando si parla di giovani, soprattutto oggi, si parla di temi delicati". Inizia così il comunicato di Filippo Frugoli, commissario provinciale della Lega giovani che continua: "La prima cosa che, ovviamente, devo fare è esprimere la mia totale vicinanza alle forze dell'ordine che in Italia si ritrovano sempre ad essere "legati" e subire onde evitare spiacevoli denunce o diffamazioni. Secondariamente la politica tutta deve mettere il problema dei giovani nella lista tra i problemi più rilevanti dell'Italia, al pari di economia, lavoro, immigrazione e sanità".
"Da ragazzo di 22 anni - afferma - provo vergogna a vedere dei ragazzi comportarsi in questa maniera, dei ragazzi senza più alcun valore, dei ragazzi senza rispetto né delle forze dell'ordine né delle attività che dovranno pagare (ingiustamente) delle possibili restrizioni a causa del loro comportamento. Ci sono bambini che a 12 anni iniziano a fare uso di droghe leggere, ragazzi che a 15 anni fanno uso di cocaina o di MD, l'uso di alcol è aumentato esponenzialmente negli ultimi anni e soprattutto tra giovani e ragazze. Non dico bisogni tornare ad una fase proibizionistica, se una ragazzo (maggiorenne) vuol bersi una birra od un bicchiere di vino non c'è alcun problema! Ma oggi stiamo veramente toccando il fondo".
"Una riflessione - continua - spetta poi sul ruolo delle famiglie. Lo dico onestamente, se mio padre mi riconoscesse in un video simile, non so per quanti mesi non rivedrei la luce del sole. Oggi invece molte famiglie (non tutte) tendono a difendere i propri figli a spada tratta, lo si vede nelle scuole dove se un figlio prende un brutto voto è colpa dell'insegnante incompetente e cattivo, lo si vede per strada dove se il figlio viene fermato per un semplice controllo è colpa del poliziotto che "come si permette di fare il proprio lavoro!". I genitori devono controllare i propri figli, devono sapere dove vanno e con chi escono! Il modello di genitore dal rapporto amico - figlio funziona ma solo fino ad un certo punto, funziona se viene comunque rispettato il ruolo del genitore che deve educare".
"Nel video poi - sottolinea - vedo delle ragazze, mi sento di dire una cosa anche a loro ma non come politico ma come loro semplice coetaneo: lasciate perdere dei ragazzi simili. Non è "ganzo" colui che spaccia, non è "ganzo" il ragazzo che si ubriaca e spacca le bottiglie per farsi vedere, non è "ganzo" quello che vi tratta male o come oggetti, non è "ganzo" quello che fa delle risse come se fosse un animale per far vedere che lui è più forte dell'altro. Lasciateli perdere! Pensate a dei ragazzi seri, dei ragazzi che si divertano senza far "casini", dei ragazzi che vi rispettino e vi trattino come donne e non come oggetti".
"Infine - conclude - un piccolo appunto politico, le forze dell'ordine devono essere messe in condizione di fare il proprio lavoro e ricevere il dovuto rispetto, è assurdo che in Italia oggi vengano aggrediti uomini e donne che fanno il proprio dovere e non agiscono certo come in altri paesi dove non si fanno troppi scrupoli".