“Il TAR boccia il sindaco Arrighi” lo dice il consigliere dell’opposizione Massimiliano Bernardi che parla di “figuraccia epocale” sulla questione marmo. “Il verdetto del TAR è una vera e propria batosta perché il disciplinare sull’articolo 21, frutto di mesi di imposizioni unilaterali, viene annullato. Il tribunale dà ragione agli industriali del marmo, sconfessando l’arroganza e la chiusura totale con cui Arrighi ha gestito la vicenda. Per mesi ha rifiutato ogni proposta di mediazione, convinta di poter imporre le sue regole a colpi di delibera. Il risultato? Una figuraccia istituzionale e politica: quel disciplinare, approvato mesi dopo la firma delle concessioni del 31 ottobre, oggi vale meno di zero. Carta straccia, come la credibilità di chi lo ha voluto a ogni costo”. Bernardi non ha potuto non ricordare di aver sempre messo in guardia dalla possibilità dell’esito che poi, puntualmente si è verificato: “ Nel merito il TAR ritiene che occorre evidenziare che l’art. 13 D. Lgs. 36/2023 esclude l’applicazione del Codice dei contratti pubblici per i rapporti negoziali, dai quali non scaturisce alcuna prestazione a carico dell’Amministrazione, e si connotano pertanto come gratuiti. La norma citata, che disciplina l’«Ambito di applicazione» del decreto n. 36/2023, stabilisce infatti che: le disposizioni del codice si applicano ai contratti di appalto e di concessione e le disposizioni del codice non si applicano ai contratti a titolo gratuito, anche qualora essi offrano opportunità di guadagno economico, anche indiretto. Il secondo comma della disposizione rende evidente inoltre che non sono assoggettate alle procedure di evidenza pubblica le prestazioni da eseguire in attuazione di contratti a titolo gratuito, cioè che prevedano l’esecuzione (a titolo esemplificativo) di un dare o di un facere da parte del privato. Quanto al comune di Carrara, mediante le medesime convenzioni il civico ente non aveva assunto alcuna obbligazione nei confronti degli operatori economici. Invero, l’amministrazione cittadina si limitava a dare atto (anche nelle premesse) dell’utilità generale del progetto e del conseguente prolungamento della durata della concessione.La sentenza del TAR non è solo una bocciatura tecnica (del Dirigente al Marmo Giuseppe Bruschi), ma è una sconfitta politica per la Arrighi, che esce delegittimata e isolata. Ha voluto trasformare una questione amministrativa in una battaglia ideologica, scegliendo lo scontro invece del dialogo. Ora paga il prezzo della sua arroganza: il suo modello autoritario di governo si è infranto contro la realtà dei fatti e delle regole. La città, intanto, resta ferma, ostaggio di un’amministrazione incapace di ascoltare, di mediare e di governare davvero e ora è legittimo chiedere le sue dimissioni”.
Sentenza del Tar sul marmo dà ragione agli industriali: sconfitta l'amministrazione Arrighi, Bernardi chiede le dimissioni del sindaco
Scritto da Redazione
Politica
21 Maggio 2025
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