La manifestazione dei ragazzi di venerdì 17 gennaio organizzata per protestare contro lo stato di degrado in cui versano tutti gli edifici scolastici del territorio provinciale ha dato lo spunto a Nicola Ricci, insegnante dell’istituto Barsanti, delegato provinciale della Consulta Disabilità, volontario per AVAA casa per senza tetto Via Godola Massa e di Caritàs, e coordinatore comunale di ItaliaViva Massa, per fare una riflessione sugli interventi necessari su tutto il territorio nazionale in ambito scolastico: “Nell’ottobre 2018 si è dimesso Vincenzo Zoccano sottosegretario alla presidenza del consiglio nel governo Conte 2 con delega alla Disabilità anche scolastica, in quota 5 stelle; nel gennaio 2019 si è dimesso il ministro dell’istruzione grillino Lorenzo Fioramonti – ha detto il professor Ricci - Nel 1859 con l'entrata in vigore della legge Casati l'analfabetismo passò dall'80 per cento al tre per cento, oggi il problema è un altro: degli oltre 42 mila edifici scolastici in Italia, il 12 per cento sono stati costruiti attorno al 1946, il 27 per cento attorno al 1961 ed il 32 per cento attorno al 1976 e della restante percentuale non abbiamo dati certi, e cosa ancora più incisiva è che la mancanza o il non rispetto di leggi sull'architettura ed ingegneria anti-sismica, unita alla mancanza di fondi a livello di bilancio stanno portando molti istituti ad essere pericolanti, obsoleti, ormai vecchi e non all'avanguardia con un' Europa che guarda al futuro.
A Massa servirebbe un polo unico per dare la possibilità all'istruzione ed al comparto scuola-Miur di evolvere, perché se da un lato metodi e tecnologie didattiche sono ormai avanzatissime in tutto il paese, al contrario, le strutture sono antiche come musei. Bisogna investire nel futuro, per questo chiedo ai giovani e meno giovani di impegnarsi in un a politica locale e con la "P" maiuscola e sono certo che poli unici scolastici ed avanguardia strutturale di nuovi edifici non si faranno attendere, ma serve cooperazione, idee, e programmazione lungimirante.”.