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Scritto da Redazione
Politica
13 Dicembre 2024

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Per il cartello di associazioni ambientaliste formato da: Coordinamento Ambientalista Apuoversiliese, Amici della Terra Versilia, Comitato per la chiusura della discarica ex Cava Fornace , Custodi della Ceragiola, GasVezza Le Voci Degli Alberi, lo sgombero forzato della Casa Rossa di Montignoso, occupata abusivamente per anni  e con lo sfruttamento abusivo anche delle utenze,  è stata una scelta sbagliata e ridicola da parte delle istituzioni. Ecco le loro dichiarazioni:                                                                                                                                                          “Lunedì 9 dicembre, chi è passato per l’Aurelia in località Montignoso ha potuto vedere quanto assurda sia la politica e  la conoscenzaai giorni nostri. La conoscenza? Sì, c’è un profondo rapporto tra educazione e ciò che è successo! Ma torniamo ai fatti: in prossimità della Casa Cantoniera dell’ANAS, abbandonata da oltre 40 anni - era circa il 1982 quando fu lasciata a se stessa dall’Amministrazione dello Stato - c’era un via vai di mezzi della Polizia di Stato, della Guardia di Finanza ed altri corpi, oltre a un numero consistente di muratori e manovali con betoniera, bozze di cemento e ruspa. L’intralcio al traffico stradale e i disagi per coloro che sin dalle prime ore del giorno dovevano andare a lavoro, a scuola o comunque spostarsi sono durati per tutto il giorno. Ora sappiamo che nel generale abbandono, nella marcescenza dell’immobile e delle sue pertinenze, invasi da topi e rovi, 12 anni fa partì l’iniziativa di un gruppo di giovani, che anche a seguito della mancata realizzazione dei mille propositi dell’Ente e di vari ministri di rivalorizzare l’edificio, si fece carico di ripulire e mantenere in ordine la resede e di provvedere più volte ad opere di manutenzione dell’immobile e della copertura, evitando così che la struttura andasse distrutta dalle intemperie e dalla totale desolazione.

Dopo alcuni interventi primari, coloro che provarono, e riuscirono, a rivalorizzare un bene di tutti, dopo alcuni anni si trovarono anche a dover ripristinare parte della copertura perché non ci piovesse e si velocizzasse il decadimento dell’immobile a seguito di un incendio doloso, rimasto di matrice ignota, e siglato dagli stessi ‘ignoti’ con svastiche ed altri simboli della destra neofascista. Dicevamo di un imponente dispiegamento di uomini e mezzi e dei disagi per gli automobilisti durante l’intera giornata, come ha anche sottolineato il sindaco di Montignoso, per una operazione di muratura delle porte di accesso al fabbricato e di sigillatura dei cancelli. Dov’è la ragione di tutto questo? Era necessario intervenire a sorpresa e proprio durante le trattative di acquisizione della struttura da parte del comune di Montignoso, murare tutti gli accessi, sequestrare alcuni strumenti musicali, e mettere i sigilli ai cancelli? Non vogliamo metterci nei panni del presidente della Provincia e sindaco di Montignoso che ha visto alle prime luci dell’alba un così ingente dispiegamento di forze sul proprio territorio per la realizzazione di ‘opere edili’. C’è da riderne, e soprattutto ridicole sono le prime comparsate sui social di esponenti politici, molte poi rimosse: per tutti Lega Massa Carrara, che ha postato una foto con la scritta “belli ciao, ciao ciao”, post che denota la mancanza totale di conoscenza della storia italiana e del   nostro territorio in particolare.

C’è da riderne per esponenti politici e non che hanno avuto il coraggio di chiedere conto, con interpellanza parlamentare, dei soldi spesi in questi anni per il mantenimento in vita di una struttura, aperta alla socialità, altrimenti ormai andata in rovina per abbandono quando i loro stessi sodali ideologici quel bene hanno tentato di bruciarlo. Ci sarà da chiedere sì indietro i soldi, ma per i danni subiti dall’immobile dall’incendio doloso di qualche tempo fa e per le spese di una pesante mobilitazione di mezzi e uomini, oltre che per le ingenti spese sostenute in questi anni per la manutenzione straordinaria dell’edificio.

C'è da riderne anche vedendo come tantissimi, dalle associazioni di volontariato, dai movimenti ambientalisti, da molti schieramenti politici e da comuni cittadini, oltre da molti genitori dei più giovani frequentatori dei corsi, della sala prove, della socialità in genere vissute dentro CasaRossa, si siamo immediatamente stretti intorno a tutto ciò che CasaRossa ha rappresentato e realizzato. Molti di questi organizzazioni comitati movimenti e cittadini hanno visto nella eterogenea compagine che frequenta CasaRossa una brillante prospettiva di rinnovamento culturale, generatrice di una socialità da ricostruire stanti i molti problemi del presente e del nostro territorio: parliamo di diritto all'abitare, diritto al lavoro e alla giusta retribuzione, diritto all'istruzione e all'approfondimento di tante tematiche portate avanti negli anni in questo spazio.C'è da riderne, lo ripetiamo, quando un organismo dello Stato (che, non dimentichiamolo, siamo noi tutti cittadini) si frappone con un grande dispiego di forze nel confronto istituzionale in atto tra il sindaco di un comune e l'amministrazione di Anas. Cosa volevano dimostrare, cosa voleva rappresentare quella concentrazione di forze dell'ordine? Come Coordinamento Ambientalista ApuoVersiliese e a nome di numerose altre organizzazioni ecologiste presenti sul territorio da anni e a conoscenza delle moltissime problematiche legalitarie della nostra terra ci sentiamo profondamente colpiti. Tanti movimenti, associazioni, volontari e simpatizzanti, riunitisi già a partire dal grande convegno sull’estrattivismo del 16 dicembre 2023 a Carrara, e poi in molte altre occasioni nello scorso anno, non molleranno facilmente la presa, uniti, per affermare una prospettiva di vita migliore rispetto a quella che vorrebbero imporre queste destre, apparentemente muscolari, ma pavide nella realtà".

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