"Come rappresentanti della Lista Civica Massa é un'altra - ha dichiarato Dina Dell'Ertole, consigliere comunale della lista civica Massa é un’altra cosa - non possiamo che auspicare che venga tempestivamente ripristinata l’agibilitá democratica del consiglio comunale affinché tutti possano riprendere ad esercitare con serenità e rispetto il mandato e la fiducia accordata dai cittadini. Nel farlo ci rivolgiamo alle forze di centrodestra (e similari) che governano la città e che nel corso del tempo, con fatti puntuali e ripetuti, hanno finito per avvelenare il clima politico, non solo del medesimo consiglio comunale, ma anche delle commissioni, esercitando un autoritarismo non trascurabile, che ricorda tempi bui, con limitazioni della possibilità di partecipazione democratica finanche dei cittadini, non più accettabili". Sul tema è intervenuto anche Ivo Zaccagna, capogruppo della medesima lista: “Vogliamo ricordare e condannare energicamente quanto accaduto al nostro consigliere Dina Dell’Ertole che, nella seduta del 15 luglio, non ha potuto esprimere il proprio pensiero politico e, dunque, esercitare il suo ruolo pubblico, giacché interrotta e minacciata di ricevere denunce, sulla base di un' errata e personale interpretazione del primo cittadino di ciò che stava pronunciando ossia, un semplice ringraziamento al segretario generale uscente perché, e lo ribadiamo anche in questa sede, dimostratosi un dirigente con la schiena dritta, che non si è mai piegato a forzare i regolamenti comunali, al gioco delle parti di maggioranza e opposizione. Un episodio quello del 15 luglio scorso, che definiamo a dir poco vergognoso, frutto dell’arroganza oltre che del disprezzo delle regole democratiche e che naturalmente, non ha visto l’intervento di chi aveva il compito di tutelare il consigliere Dell'Ertole, né la solidarietà di nessuna delle forze politiche del centrodestra".
“Rifiutiamo nettamente – ha concluso la Dell'Ertole - la lettura politica e la ricostruzione dei fatti accaduti durante il consiglio comunale di lunedì 21 luglio, creata e propinata dalla retorica populista e leghista, ai soli danni del consigliere del partito democratico Stefano Alberti, cui va la nostra vicinanza e ricordiamo a chi evidentemente vede nell’episodio l’ennesima ghiotta occasione da cavalcare, che i fatti sono fatti e che nessuna macchina del fango potrá mai alterarli per come avvenuti".