"L'emendamento al DL Infrastrutture per il trasferimento del porto di Marina di Carrara all'Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale è una risposta politica a una richiesta unanime del Consiglio Regionale della Toscana. La sindaca di Carrara, i terminalisti e il Parlamento devono rispettare la volontà espressa da tutto il territorio toscano". Lo dichiara l'onorevole Andrea Barabotti, deputato della Lega, sottolineando il valore politico dell'operazione: "Non si tratta solo di una questione tecnica, ma anche di coerenza istituzionale. Maggioranza e opposizione in Consiglio Regionale si sono espresse all'unanimità per riportare il porto apuano sotto una gestione toscana. Un fatto senza precedenti, che merita rispetto". Secondo Barabotti, "l'attuale assetto, che vede un porto toscano gestito da un'autorità ligure, è assolutamente penalizzante. Un porto non si valuta solo dai traffici, ma per il suo rapporto con il territorio. Fino a oggi questo dialogo è mancato. Le esigenze della costa apuo-versiliese sono state ignorate da una governance senza radicamento sul territorio apuano. Il passaggio sotto Livorno garantirebbe una gestione più integrata con le dinamiche toscane e un maggiore rispetto delle necessità locali". Sulla gestione attuale, il deputato è netto: "Il piano regolatore portuale è fermo da anni. Ma la sindaca Arrighi dimostra scarsa conoscenza delle competenze istituzionali: quel piano non spetta al Parlamento, ma all'Autorità di sistema. Io sto facendo la mia parte, ma da La Spezia sono arrivate solo chiusure, imprecisioni e mancanza di trasparenza. Anche le mie richieste ufficiali sono rimaste senza risposta, così come quelle di molti amministratori locali". Barabotti denuncia inoltre lo stallo su temi concreti: "Il nuovo travel lift, richiesto dal mondo d'impresa, è bloccato. I dragaggi, di cui c'è estrema urgenza, non partono. Il protocollo per la difesa della costa è carta straccia, tanto che l'autorità, nel silenzio, ne ha bloccato l'iter. L'Autorità Portuale di La Spezia non ha mai fornito rassicurazioni chiare sull'impatto del piano regolatore. E intanto, lo sviluppo del porto resta ostaggio di una conflittualità arrivata ai massimi livelli, che sta dividendo il tessuto economico e sociale". Il deputato leghista riferisce di un recente incontro: "Ho avuto un confronto franco e cordiale con il dott. Pisano, nuovo commissario dell'Autorità di Sistema di La Spezia, a margine della sua audizione alla Camera. È persona competente, con esperienza diretta nel mondo portuale. Gli ho esposto tutte le criticità con grande franchezza e ora attendo risposte puntuali su dragaggi, investimenti, piano regolatore, impatti ambientali e ipotesi alternative di sviluppo". E conclude: "Su un porto toscano devono decidere i toscani. Su questo principio non arretriamo di un millimetro, con buona pace dei terminalisti – che hanno i loro legittimi interessi – dei colleghi parlamentari spezzini e della sindaca di Carrara, che ignora ruoli e competenze. Vedremo ora se la nuova autorità saprà dare i segnali giusti. Se arriveranno garanzie chiare, il percorso di rientro sotto la gestione toscana potrà anche essere congelato, in attesa della riforma dei porti che il Ministero ha annunciato. Ma fino ad allora, la linea è tracciata".