“Fa un po’ sorridere essere in testa alla classifica dei preventivi per le spese elettorali, quando la nostra campagna è interamente autofinanziata e senza sponsor”. Interviene così la candidata a sindaco della coalizione progressista, Rigoletta Vincenti, sui dati dei bilanci preventivi presentati dalle liste come da obbligo di legge.
“È la prima volta che mi candido a sindaco – spiega Vincenti – e ho inserito una cifra indicativa di 15mila euro, ovviamente da considerare come tetto massimo. Ho voluto essere prudente in base ai consigli dei nostri consulenti fiscali a scanso di possibili imprevisti ma, a tre settimane dalle elezioni, come lista abbiamo speso meno di 2.500 euro. Mi sorprende – prosegue – come altri candidati, con cartelloni sei metri per tre che noi non abbiamo potuto permetterci, gonfaloni appesi ai pali e banner sulle fiancate degli autobus, siano riusciti a contenere così tanto il budget presunto. Ci faremo dare dei suggerimenti sul modo di abbattere i costi… Del resto, mai come in questo caso chi ha investito di più in autopromozione è sotto gli occhi e sotto le finestre dei cittadini. Sarà interessante – conclude – vedere cosà risulterà a consuntivo per ogni candidato, una volta chiusa la campagna elettorale”.