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Scritto da Redazione
Politica
01 Settembre 2023

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"Desta molte perplessità e domande il recente provvedimento autorizzativo emanato dal comune di Massa relativo alla po in fase post acuta presso il centro Don Gnocchi di Marina di Massa". Il consigliere Daniela Bennati del Polo Progressista e di sinistra formato da M5S e U.P. solleva la questione dopo aver consultato il documento e continua: "Vogliamo delle risposte chiare da ASL, regione e comune su quanto sta succedendo nella sanità locale. Ad esempio se il provvedimento sopracitato è consequenziale al fatto che la preannunciata Casa della Salute e relativo Ospedale di Comunità sono stati cancellati a causa del taglio operato dal Governo sui fondi PNRR che dovevano finanziarli. Infatti i posti letto dell'ospedale di comunità avrebbero avuto proprio la funzione di ospitare pazienti post acuti.

Diverso sarebbe stato se il progetto della Casa della Salute fosse stato finalizzato presso il vecchio ospedale utilizzando le precedenti linee di finanziamento, saremmo potuti essere già in una fase avanzata di realizzazione, invece continuiamo ad assistere allo smantellamento della sanità pubblica facendo arricchire quella privata togliendo servizi ai cittadini.

L'altra domanda si pone su che fine faranno i servizi riabilitativi in essere all'Istituto don Gnocchi e subentrati dai post acuti, che fine faranno? Il nostro territorio perderà anche quelli? Mettendo insieme la questione del monoblocco di Carrara, le assurde liste di attesa per diagnostica e interventi, la carenza di medici di famiglia, emerge una gestione tutt'altro che lucida da parte di ASL, regione e comune che sta avendo e avrà sempre più profonde ripercussioni sulla popolazione e in particolar modo sulle fasce più deboli".

Quelle fasce "lasciate indietro dall'attuale Governo che si stanno impoverendo sempre di più per curarsi, i dati apparsi su Avvenire pochi giorni fa. La difficoltà economica delle famiglie a far quadrare mensilmente i conti è racchiusa in pochi, ma eloquenti, numeri: 1.348.473 famiglie, il 5,17 per cento del totale, spendono mensilmente oltre il 20 per cento dei propri consumi "non essenziali" per pagare cure mediche per uno o più dei suoi membri (quelle che l'Oms definisce addirittura "spese mediche catastrofiche"), e 378.629 sostengono spese mediche che li portano a finire sotto la soglia di povertà relativa. Numeri che rimarcano come le spese mediche siano sempre più a carico delle famiglie: il 74,8 per cento mette mensilmente mano al portafoglio per spese di assistenza medica, farmaci, visite, etc. Vale la pena ricordare che il Servizio sanitario nazionale si basa su tre principi cardine: universalità (l'estensione delle prestazioni sanitarie a tutta la popolazione); uguaglianza (i cittadini devono accedere alle prestazioni del Ssn senza nessuna distinzione di condizioni individuali, sociali ed economiche); equità (a tutti i cittadini deve essere garantita parità di accesso in rapporto a uguali bisogni di salute)".

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