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Scritto da Vinicia Tesconi
Sport
22 Luglio 2025

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È di Tarquinia, ma da 25 anni vive a Carrara, dove ha trovato l’amore e costruito la sua famiglia, l’appuntato scelto dei carabinieri del Primo Reggimento Battaglione Tuscania, Marco Pizziconi, che ha vinto il campionato italiano di paracadutismo  nella specialità 'precisione in atterraggio', nelle gare disputate al centro Crazy Fly di Nettuno, in provincia di Roma, dal 17 al 20 luglio. Pizziconi, che ha 6200 lanci effettuati finora,  non è nuovo a questi risultati: ha molte medaglie e trofei vinti nel paracadutismo, in varie specialità. Il 18 giugno di quest’anno si è aggiudicato la medaglia d’oro nella  Coppa Italia di paracadutismo, specialità stile, ad Arezzo. Lo abbiamo raggiunto al telefono per commentare la sua ultima  vittoria e conoscere la sua storia: “Il paracadutismo è nato come pratica militare e, in seguito è diventata sportiva. La mia scelta originaria era quella di entrare nelle forze speciali del corpo dei carabinieri, che sono tutte composte da paracadutisti. Sono entrato nel Battaglione Tuscania superando tutto il difficile percorso richiesto e  ho svolto, e svolgo tuttora, molte missioni all’estero. Solo dopo la mia entrata nel Tuscania, sono stato selezionato per entrare  far parte della squadra di paracadutismo sportivo”. Marco Pizziconi ci ha spiegato che la pratica sportiva impegna quotidianamente i membri della squadra, che fanno circa sei o sette lanci ogni giorno. “La nostra caserma è la Vannucci di Livorno, ma i lanci di allenamento li facciamo nella zona di Forcoli a Pontedera - ha detto Pizziconi - Far parte della squadra di paracadutismo del Battaglione Tuscania significa far parte dell’elite di un’elite. Partecipiamo spesso anche a manifestazioni dimostrative come quelle  a fianco delle esibizioni delle Frecce Tricolori. Nell’ultima esibizione avvenuta a Marina di Massa ho effettuato un lancio con la bandiera del Battaglione Tuscania”. Nel paracadutismo ci sono specialità più atletiche ed altre più tecniche, ci spiega l’appuntato scelto Pizziconi: “Nella specialità dell’atterraggio di precisione, le competizioni sono sempre a squadre. Si partecipa in cinque e si effettuano, in genere, otto lanci. L’obiettivo è atterrare su un disco del diametro di 16 centimetri. Se con tacco si colpisce il centro del disco, che ha un diametro di due centimetri, non si prendono punti di penalizzazione. Altrimenti si prende un punto per ogni centimetro con cui ci si allontana dal centro, fino a 16. Vince chi prende meno penalità. In base ai punti di ognuno, viene decretata la vittoria della squadra e il vincitore singolo. Nella gara di Nettuno ho vinto con sei punti di penalità, che, in genere, non è un buon punteggio, perché si vince con molti meno punti di penalità, ma la gara di Nettuno è stata particolarmente difficoltosa perché c’erano condizioni meteo avverse con vento molto forte. Infatti abbiamo fatto solo sette lanci. Nei titoli che ho vinto in passato ho riportato  punteggi di  tre penalità su 10 lanci”. Marco Pizziconi ci spiega che l’attività sportiva non è in contrasto con quella di carabiniere per le missioni all’estero: “Continuo a fare missioni: l’anno scorso sono stato quattro mesi a Mogadiscio, nelle guardie del corpo dell’ambasciatore italiano. Svolgo queste missioni nei mesi in cui non ci sono competizioni di paracadutismo, cioè in inverno. E in primavera e in estate gareggio. La specialità dell’atterraggio di precisione è molto tecnica e quindi permette di competere per molti anni. Ci sono campioni che hanno oltre sessant’anni. Io, per ora, faccio anche altre specialità come stile che richiede una maggiore preparazione fisica”. Infine un commento sulla sua città d’adozione: “Ormai sono carrarino: mia moglie è di Carrara, i miei figli sono nati e vivono a Carrara, anche se, però,  non sono ancora  riuscito a imparare il dialetto carrarino”. Marco Pizziconi ha voluto poi fare dei ringraziamenti speciali: " Ringrazio il Primo Reggimento  dei Carabinieri P aracadutisti "Tuscania ", i miei colleghi di squadra  e soprattutto la mia famiglia". 

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