Un gruppo di liberi cittadini ha deciso di intraprendere un digiuno di protesta contro il genocidio in corso nella Striscia di Gaza, unendosi simbolicamente e concretamente all'iniziativa di centinaia di operatori sanitari toscani che da due settimane portano avanti un digiuno a staffetta. L'iniziativa nasce dal desiderio di esprimere indignazione civile e umana per la drammatica crisi umanitaria a Gaza, dove la fame è diventata un'arma di guerra: la popolazione civile è affamata deliberatamente, e l'accesso a cibo, acqua e medicine è impedito. In questo contesto, digiunare diventa un atto di testimonianza e vicinanza, oltre che di protesta per il silenzio complice di governi, istituzioni e gran parte dei media, che troppo spesso ignorano o minimizzano la gravità della situazione. Questa non è solo un'iniziativa simbolica. Il valore simbolico del pasto non consumato sarà devoluto dai partecipanti ad alcune organizzazioni umanitarie che operano direttamente sul campo a Gaza, in prima linea, come La Mezzaluna Rossa Palestinese - PRCS -, per trasformare anche il digiuno in un gesto utile e concreto. L'iniziativa di oggi è solo l'inizio. Altre persone stanno già aderendo per i giorni successivi. Con questa azione, i cittadini intendono stimolare un dibattito pubblico e sollecitare maggiore consapevolezza da parte dell'opinione pubblica. È un invito alla società civile a non voltarsi dall'altra parte, a informarsi e a prendere parola in una fase storica in cui tacere significa rendersi corresponsabili. Il giorno sabato 16 agosto è stato scelto anche per far capire che i bombardamenti, la sofferenza, così come l'indignazione, la denuncia, non si fermano per le feste, qui è "ferragosto", là è "fer'e fuoco".
Digiuno di protesta contro il genocidio a Gaza: liberi cittadini aderiscono all’iniziativa dei sanitari toscani
Scritto da Redazione
Cronaca
16 Agosto 2025
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