Il consigliere del Movimento 5 Stelle, Matteo Martinelli ha commentato l'accorato intervento nel consiglio comunale di Carrara del 22 settembre dei cittadini dei paesi di Noceto e Castelpoggio semi-isolati dalla frana caduta con le piogge del 10 settembre che ha bloccato la strada principale di accesso, costringendoli a fare lunghi tratti a piedi o a percorrere strade alternative pericolose e su distanze assai più grandi: "Spero che l'intervento dei cittadini sia stato utile a far comprendere, se mai ce ne fosse bisogno, la situazione gravissima che stanno vivendo a causa della frana che lo scorso 10 settembre ha reso impraticabile la SP73, che collega i paesi di Castelpoggio e Noceto a Carrara. In questo momento i nostri concittadini, come hanno sottolineato in consiglio, hanno due possibilità per raggiungere le loro abitazioni. Lasciare l'auto prima della frana, percorrendo a piedi un tratto non breve e disagevole, per usare un eufemismo, anche per l'assenza di illuminazione e l'avvicinarsi della stagione invernale. Questa ipotesi ovviamente è particolarmente complicata per i bambini e gli anziani. Oppure è necessario percorrere in auto strade alternative, come Vallecchia o Fosdinovo, più lunghe e pericolose, soprattutto in caso di maltempo. Al netto delle azioni che l'amministrazione comunale e provinciale stanno mettendo in campo per cercare di alleviare l'evidente disagio arrecato alla popolazione, sono stati gli stessi cittadini a mettere a fuoco che l'approccio a queste problematiche dovrebbe essere ben diverso. La cronaca ormai quasi quotidiana ci racconta di comunità, non solo la nostra, che vengono duramente colpite in modo ricorrente da piogge torrenziali a cui fanno seguito disastrosi eventi franosi e non solo. In questo senso, sarebbe più appropriato che le istituzioni sovraordinate mettessero risorse umane e finanziarie in investimenti volti a prevenire il dissesto idrogeologico con azioni programmate di manutenzione ordinaria e straordinaria, almeno nelle situazioni più a rischio. Una politica lungimirante di prevenzione delle criticità consentirebbe inoltre di evitare di muoversi solo dopo che il danno è fatto, con interventi tampone e costose procedure di somma urgenza.Insomma lo Stato e la Regione dovrebbero accompagnare e stimolare gli Enti Locali per affrontare un tema che, come hanno sottolineato i cittadini, non può essere continuamente gestito come se ci si trovasse davanti a eventi eccezionali e imprevedibili. In questo momento non possiamo che sollecitare l'amministrazione provinciale a ripristinare quanto prima l'accesso ai paesi e attivare immediatamente il tavolo di confronto chiesto dai cittadini anche per monitorare i tempi di realizzazione delle opere".