In via Fosdinovo a Marina di Massa, è stato abbattuto il giorno 8 ottobre un pino quasi monumentale, la cui età stimata si aggira intorno ai 60-70 anni. Una presenza imponente, familiare e quasi iconica per i residenti della zona, svettante dal giardino di una delle ville del quartiere di una nota famiglia locale.
Secondo quanto riferito da diversi abitanti, quel pino era da anni un vero e proprio simbolo della strada: fotografato dai turisti, ammirato dai passanti, amato da chi abita quotidianamente quel tratto tranquillo della città. In particolare, alcuni cittadini riportano che spesso veniva ritratto persino da turisti stranieri, attratti dalla sua maestosità — un piccolo segno di quanto anche il verde urbano possa avere un valore culturale e identitario.
Un pino di circa 70 anni non è solo un albero. È un piccolo ecosistema.
Durante la sua lunga vita, ha assorbito tonnellate di CO₂, rilasciando ossigeno e migliorando la qualità dell'aria. I suoi rami hanno ospitato uccelli. Un pino così maturo, con la sua ombra, ha mitigato il calore estivo, ridotto l'inquinamento acustico e creato un microclima più sano e vivibile per tutti gli esseri viventi intorno a lui — inclusi gli esseri umani. Eppure, è bastato poco: l'ignoranza, l'indifferenza, l'estetica distorta, per vederlo abbattuto.
Chi lo aveva in giardino non ha saputo riconoscerne il valore. Non ha saputo vedere oltre gli aghi caduti o le radici che spuntavano in superficie. Non ha visto la bellezza, la funzione, la storia. Ha visto solo un "problema" da eliminare.
Quel pino non era solo un ornamento. Era un custode del tempo.
I residenti che hanno provato a chiedere spiegazioni si sono trovati di fronte a una risposta laconica da parte dei proprietari dell'immobile: "Le radici sono un problema". Nessun riferimento a condizioni patologiche dell'albero, nessuna evidenza di instabilità strutturale o pericolo imminente.
Questo ci porta a chiederci: è stata effettuata una perizia tecnica redatta da un professionista abilitato, come previsto dalla normativa vigente, che certificasse un reale pericolo per la pubblica incolumità o la stabilità dell'albero?
Non si tratta solo di sensibilità ambientale o affetto per il verde: esistono norme precise che tutelano le alberature urbane.
🔹 La Legge 10/2013 vieta l'abbattimento di alberi sani, se non giustificato da una perizia tecnica che attesti il rischio di cedimento.
🔹 Il Consiglio di Stato (Sent. n. 9178/2022) ha stabilito che non si può procedere d'urgenza senza prove concrete del pericolo.
🔹 La recente giurisprudenza (Trib. Torino, Sent. 30/05/2024) riconosce che abbattere alberi adulti danneggia la salute pubblica e i servizi ecosistemici.
Alla luce di ciò, ci chiediamo:il taglio del pino di via Fosdinovo n. 7 era davvero necessario?O si è trattato dell'ennesima scelta frettolosa, priva di trasparenza e visione?
Le norme esistono, ma da sole non bastano.
A fare la differenza sono le persone, la loro cultura, la loro sensibilità verso l'ambiente.
Finché gli alberi continueranno a essere visti come ostacoli e non come risorse vitali, molta strada resta ancora da fare.
E ogni abbattimento non necessario sarà una sconfitta per tutti: per la città, per il paesaggio, per le generazioni future.
I Residendi di Via Fosdinovo