Artigiani e le piccole imprese di Carrara non solo hanno lavorato otto giorni in più rispetto ai colleghi di Massa, ma hanno anche pagato di più. A dirlo è la nuova edizione 2025 dell'Osservatorio sulla tassazione delle piccole imprese "Comune che vai fisco che trovi" elaborato da CNA. A livello nazionale, il carico fiscale sulle imprese continua a rappresentare un ostacolo significativo per la competitività del nostro territorio. Il Total Tax Rate (TTR) – l'indicatore che misura la tassazione totale sulle imprese –mostra una leggera diminuzione, scendendo dal 52,8 al 52,3 per cento. In giorni lavorativi, significa che le imprese italiane hanno dovuto produrre fino al 9 luglio per saldare imposte, tasse e contributi, due giorni in meno rispetto al 2024.
In Toscana il primato resta ad Arezzo, con una pressione fiscale del 49,8 per cento (9° posto in Italia), mentre Livorno si trova in coda, con un TTR del 56,1 per cento (110° posto). In questo caso il tax free day – il giorno a partire dal quale le imprese iniziano a lavorare per sé stesse e non più per il fisco – ha uno scarto di ben tre settimane.
Per quanto riguarda la provincia apuana, Massa occupa una posizione intermedia ma comunque positiva: 27° posto nazionale, con un Total Tax Rate del 50,9 per cento. Il tax free day arriva il 4 luglio, cinque giorni prima della media nazionale. Gli imprenditori massesi versano circa 25.450 euro in imposte e contributi, mantenendo a disposizione 24.550 euro e 179 giorni di lavoro "libero".
Pur facendo parte della stessa provincia, la situazione per Carrara è decisamente diversa: 81° posto con un TTR del 52,9 per cento. Il tax free day si sposta al 12 luglio, otto giorni dopo Massa e tre dopo la media nazionale. Le imprese della capitale mondiale del marmo continuano a lavorare e pagare di più: 193 giorni di lavoro e circa 26.450 euro versati, al netto dei quali restano a disposizione 23.550 euro e 172 giorni per reinvestire nell'attività.Secondo CNA, a influenzare questi dati sono soprattutto le addizionali regionali e comunali, l'IMU sugli immobili e i costi legati alla raccolta e gestione dei rifiuti. Dove i servizi sono meno efficienti, la pressione fiscale risulta più alta.Un quadro che sottolinea l'urgenza di riforme strutturali. Davide Brizzi, il nuovo Presidente di CNA Massa-Carrara, commenta i risultati di questo studio: "I miglioramenti ci sono stati, ma non sono ancora sufficienti. Il nostro territorio riflette perfettamente le contraddizioni del sistema fiscale italiano: a soli pochi chilometri di distanza, le imprese di Massa e quelle di Carrara si trovano a vivere condizioni profondamente diverse. È necessario proseguire sulla strada delle semplificazioni e degli sgravi, affinché il frutto del lavoro possa restare di più nelle tasche degli imprenditori. Investimenti, innovazione e occupazione passano anche da qui: da un fisco più leggero, più equo e più vicino alle imprese".